Periodo particolarmente difficile per Beppe Grillo, impegnato con un tour nei principali teatri italiani. Il comico genovese e vate del Movimento Cinque Stelle ha fatto tappa a Roma dove è stato contestato da parte del pubblico e non ha risparmiato frecciate politiche rivolte al Partito democratico ma anche alla Lega di Salvini.
Era già successo in altre città. Grillo contestato a teatro da grillini delusi, persone che avevano aderito al Movimento sin dalla prima ora e che adesso si sono visti traditi su diversi punti del grande programma pentastellato. La scena si è ripetuta anche a Roma, al teatro Brancaccio, dove un manipolo di persone ha chiesto che Grillo rinunci al suo ruolo di Garante del Movimento. I manifestanti hanno accusato il Movimento di essere diventato portavoce di Salvini e hanno contestato il voto sulla piattaforma Rousseau per decidere sul caso della Diciotti.
Durante il suo spettacolo Grillo ovviamente non ha potuto non trattare di politica, un must. “Ma a chi la devo menare ora, vi rendete conto? Sono diventato un comico governativo…oggi alla televisione ho sentito che gridavano “onestà, onestà, e ho pensato che era il M5S e invece cazzo era il Pd”, ha dichiarato, commentando la protesta dei senatori Pd dopo la seduta della Giunta. Ma le critiche non hanno risparmiato neanche gli alleati di governo della Lega: “Noi ora siamo al potere, abbiamo una missione quasi impossibile, di far diventare leggermente intelligenti quelli della Lega, perché non è mica possibile coadiuvare i programmi così, perché vivono all’altro mondo“.
E su Matteo Salvini. “L’unica volta che andava in Europa l’ho incontrato io in aeroporto. Salvini mi ha passato sua madre, io ho detto signora perché non ha preso una pillola? Poi Salvini mi ha scritto una settimana fa con un tweet, l’ha capita una settimana fa….“.