Bergamo. P. Chigi smentisce: “Monti non ha mai detto di voler parlare con Martinelli”

Un comunicato di Palazzo Chigi smentisce che il Presidente del Consiglio, Mario Monti, abbia mai dato la sua disponibilità a parlare con Luigi Martinelli, l’uomo che ieri ha tenuto in ostaggio il personale dell’agenzia delle entrate di Romano di Lombardia. La notizia riportata dalla stampa è pertanto priva di fondamento.

In precedenza il procuratore di Bergamo aveva detto che  il presidente del consiglio aveva dato la disponibilità di parlare con l’uomo.  “Naturalmente – ha precisato – se ci fosse stato bisogno”.

Aveva un debito con l’Agenzia delle Entrate non superiore ai 100 euro Luigi Martinelli, l’imprenditore che ieri ha causato il panico nella sede dell’Agenzia delle Entrate di Romano di Lombardia (Bergamo). Il procuratore di Bergamo, ha sottolineato che l’accusa per l’uomo è di sequestro di persona.

L’incubo è iniziato ieri, quando l’imprenditore si barrica negli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Una volta dentro ha fatto uscire i clienti e ha trattenuto i dipendenti. Poi, li ha lasciati uscire tutti tranne uno, un impiegato. Ore dopo, in serata, ha deciso prima di liberare anche Carmine Mormandi, 56 anni, e poi si è arreso. L’incubo é durato 6 ore e tutto sarebbe cominciato per l’arrivo di una cartella esattoriale. A convincerlo a desistere un brigadiere dei carabinieri che ha
fatto da mediatore.

“L’uomo aveva un fucile a pompa e due pistole. Era visibilmente agitato. Lo ha fatto per rendere pubblica la sua situazione ed ha parlato genericamente di debiti”. Lo ha detto il colonnello Giacinto L’uomo, incensurato, ha fatto irruzione all’agenzia delle entrate dopo aver ricevuto una cartella esattoriale. “Si è presentato con un fucile e due pistole”, ha confermato il comandante provinciale dell’Arma, Roberto Tortorella, fuori dalla caserma. “Ha sparato un solo colpo in aria, non perché voleva far del male ma perché era spaventato. Si è reso conto di quello che ha fatto, è dispiaciuto e ha stretto la mano al
brigadiere” che ha portato avanti la trattativa tutto il pomeriggio di ieri.

Il sequestratore è uscito dopo che per una decina di minuti gli uomini del Gis si erano appostati davanti all’entrata degli uffici. L’uomo ha sceso le scale ammanettato dal brigadiere Lorini di Romano di Lombardia, che da subito si è offerto in cambio degli ostaggi, come tra l’altro ha riferito il sindaco di Romano di Lombardia, Michele Lamera.

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