Berlusconi. “Non temo le inchieste”. “Finirò la legislatura”

Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi non teme le inchieste delle procure di Bari e Napoli su presunti ricatti nei suoi confronti da parte di Giampaolo Tarantini e Valter Lavitola. “No, perché? “, risponde ai giornalisti intervenendo ad Atreju alla festa dei giovani del Pdl. E la manovra economica “è stato un miracolo”, dice con enfasi il capo del governo, perché “nessun tecnico al mondo sarebbe stato in grado di fare meglio”.

Intercettazioni. Ricordando il suo sfogo sull’Italia “è un paese si m..da cui fuggire” si giustifica classificandolo come uno sfogo ma “è la realtà adesso”. Ma “davanti alla situazione politica e giudiziaria del Paese – precisa il premier – viene voglia di scappare, ma io resto con voi perché questo Paese va cambiato”. Ricorda la sacralità della privacy e sottolinea che c’è da combattere lo “strapotere della magistratura che da ordine dello Stato si trasforma sempre più in potere indipendente da qualunque controllo”. Una situazione “intollerabile che va subito cambiata”, per Berlusconi.

Non ho poteri. “E’ difficilissimo” governare e “trovarsi a fare i conti con tutte le difficoltà” ereditate dal passato, dice il premier. E spiega che in sistema come quello italiano “non ho alcun potere”. “Ho sentito in questi anni un senso di impotenza drammatico”.

Governo tecnico. Rido. Berlusconi esclude un qualsiasi tipo di governo tecnico che possa sostituire l’attuale. ”Quando si sente dire che ci vuole un governo tecnico a noi nel governo viene da ridere, perché se anche arrivasse il miglior tecnico del mondo non avrebbe nemmeno l’autorevolezza personale per imporsi agli altri ministri”. “E poi  – dice con ironia – non vedo tanti tecnici che possano mettere in campo anche l’autorevolezza politica necessaria.

Finirò la legislatura. Il presidente del consiglio si dice certo che arriverà a fine legislatura perché il governo è coeso. E dice che gli ultimi 18 mesi saranno spesi per fare le riforme. “Arriverò certamente alla fine della legislatura, attraverso la mia autorevolezza personale che mi permette di tenere insieme la squadra anche attraverso la mia autorevolezza politica” di leader del Pdl.

 Il futuro. Dopo quasi venti anni di politica se “il presidente del Consiglio rinunciasse alla guida della coalizione per le prossime elezioni sarebbe giustificabile”, dice Berlusconi parlando del suo futuro. Anche senza di lui alla guida del centro destra, è la convinzione del premier “gli elettori moderati prevarranno su questa sinistra dove non c’è un solo protagonista che può essere considerato degno» di fare il presidente del Consiglio”. E parla del suo sogno. Gianni Letta come presidente della Repubblica e Angelino Alfano nuovo premier.

Berlusconi è accolto dalle note wagneriane della Cavalcata delle Valchirie, tra applausi e bandiere che sventolano per anche se la platea dei giovani del Pdl non è stracolma come negli anni passati. Tanto che è lo stesso Berlusconi a dire “vedo ancora dei posti vuoti lassù in alto”, indicando i giovani a prendere posto prima dell’inizio della kermesse

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