A meno di 48 ore dall’ accordo siglato tra Lega e Pdl, Berlusconi e Maroni fanno il pieno di interviste. Il leader del Carroccio è stato ospite questa mattina di ‘24 Mattino’ su Radio 24 : “Berlusconi si è impegnato per iscritto a non candidarsi alla presidenza del Consiglio. Il suo è un atto di generosità, è scritto nell’accordo, certo”.
“I mugugni ci sono sempre, ma così io posso vincere”, continua Maroni. “Nella storia della Lega c’é stato ben peggio, rotture, scissioni, guerre intestine. La base è fatta di persone vere, che hanno grande passione. Con quest’accordo noi siamo riusciti a ottenere ciò che volevamo e così io posso vincere in Lombardia e realizzare il sogno di Miglio di costituire la macroregione. Riusciremo a risolvere ciò che è una normale e sana reazione della base”. “Bossi – aggiunge – mi ha detto: “E’ l’unica operazione possibile, c’é voluto del coraggio e tu ce l’hai per vincere in Lombardia”. Maroni poi smentisce le indiscrezioni secondo cui l’accordo sia stato scritto sull’unico pc disponibile nella notte ad Arcore, in guardiola: “Non è assolutamente vero, sono cose di colore che scrivono i giornali. E’ stata una cosa normalissima, i retroscena sono invenzioni dei giornali”. “Se vinciamo noi certamente tratteniamo il 75% di tasse al nord, questo avverrà nell’arco della legislatura. Nell’accordo si dice che questo punto vale non solo per la Lombardia, ma anche per le elezioni politiche. Se vinciamo a Roma è fatta. Vince Bersani? Bene, voglio vedere Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, un fronte compatto che negozia col governo e il governo fa finta di niente? Deve venire a negoziare con noi”, assicura il segretario del Carroccio.
Berlusconi invita al voto: “Moderati vadano a votare”. Appello al voto, critiche al governo della sinistra, riforma dello Stato. Sono solo alcuni degli argomenti trattati dall’ex premier Silvio Berlusconi, nel corso dell’intervista a Mattino 5. “I moderati vadano tutti alle urne ed evitino di votare i piccoli partiti”. Il Cavaliere si rivolge agli elettori del 2008: “Bisogna puntare al 40%. Nel 2008 raggiungemmo il 40% dei voti, ci sono elettori che si sono disgustati di ciò che hanno visto succedere in politica; i vari Fiorito, che hanno approfittato dei soldi di tutti per se stessi, hanno convinto gli italiani che questa politica e questi protagonisti della politica non funzionano, io la penso come loro, non sono mai stato un politico ma uno dell’antipolitica, per non andarmene all’estero nel 1994 sono sceso in campo per vedere cosa riuscivo a combinare e sono riuscito a combinare parecchie cose. Abbiamo fatto tante riforme ma avrebbero potuto essere di più, manca la riforma fiscale, delle pensioni, del lavoro e la riforma dello Stato di cui abbiamo bisogno. Bisogna dare a un solo partito la maggioranza perché possa cambiare la Costituzione e attribuire i poteri al governo e al presidente del Consiglio che hanno tutti gli altri premier delle democrazie occidentali”. “Oggi invece il presidente del Consiglio sta lì a fare non il premier che governa, ma lo spaventapasseri”. E per avere tutto questo servono tre condizioni: “Uno, che i moderati del ceto medio, che non vogliono la sinistra al governo, vadano a votare; due, che non votino i piccoli partiti, ma il Pdl; tre, che il Pdl, avendo la maggioranza in Parlamento, cambi la Costituzione e dia poteri al governo che oggi non ha”. Poi il Cavaliere commenta l’accordo tra Pdl e Lega: “ Sarebbe stato un non senso non continuare un’alleanza che ha dato buoni frutti nell’arco di quindici anni”. Poi spara a zero sulla sinistra: “Vuole colpire la famiglie benestanti. La sinistra non solo dichiara che manterrà l’Imu ma dice di voler aggiungere la patrimoniale. Inoltre- continua il Cavaliere – invidia chi con il lavoro ha raggiunto una posizione benestante”.
Berlusconi: “Premier spaventapasseri, urge riforma dello Stato”. “Serve una riforma dello Stato perché oggi il premier sta lì, non governa, e fa lo spaventapasseri”: lo dice Silvio Berlusconi, in un’intervista a Canale 5. L’Italia ha bisogno di una riforma dello Stato e occorre “dare a un solo partito la maggioranza, cambiare la Costituzione e attribuire i poteri al premier che hanno tutte le altre democrazie”, nonché cambiare le procedure per l’approvazione delle leggi.