Silvio Berlusconi non sarà il candidato premier nel 2013. “Ora mi sono fatto da parte, anche nel mio partito”. Per la sua prima intervista dopo le dimissioni da palazzo Chigi, il Cavaliere sceglie il Financial Time per raccontarsi. Conversando con i corrispondenti del quotidiano londinese nella residenza romana di palazzo Grazioli, l’ex presidente del consiglio parla a trecentosessanta gradi di ‘bunga bunga’, giudici di ‘sinistra’ e della necessità per l’Italia di varare profonde riforme politiche e giudiziarie. Sottolinea che si è dimesso “dopo una martellante campagna denigratoria della stampa nazionale e internazionale per senso di responsabilità” nei confronti dell’intero Paese. L’ex premier ha anche espresso il massimo sostegno dimostrato finora al governo tecnico di Mario Monti, soprattutto per quanto riguarda il progetto di riforma del lavoro. “La speranza è che questo governo, sostenuto per la prima volta dall’intero Parlamento, avrà l’opportunità di proporre grandi riforme strutturali, a partire dall’architettura istituzionale dello Stato, senza le quali non possiamo pensare di avere un paese moderno e davvero libero e democratico”, ha dichiarato Berlusconi al quotidiano londinese. Il suo futuro sarà in politica ma come padre nobile del centro destra italiano non escludendo una sua candidatura al Parlamento. Tanto che precisa che “i sondaggi mi danno un gradimento maggiore di quello di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy”. E con un pizzo di ironia dice: “Se vado per strada blocco il traffico. Sono un pericolo pubblico, non posso uscire a fare shopping”.