Continua il botta e risposta tra Berlusconi e Monti. Ancora una volta motivo di scontro è il famigerato Imu. “Il professorino Monti non conosce niente di economia”, attacca il Cavaliere riferendosi alla tassa sulla casa. “ Bersani vuole imporre la tracciabilità per le spese a partire da 100 euro, ma questo è un primo passo: in realtà lui vuole arrivare a imporla anche per spese da 50 euro. Insomma, se esci per comprare il gelato per la comitiva, devi pagarlo con l’assegno. Ma così si arriva ad uno stato di polizia tributaria, non c’é più libertà”. Berlusconi, intervenendo a Palermo al teatro Politeama: “Prima di morire ho un sogno: attraversare il Ponte sullo Stretto”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, intervenendo a Palermo al teatro Politeama. “C’erano voluti 32 consigli dei ministri, avevamo firmato l’appalto con imprese italiane: con la nostra vittoria aprirà subito il cantiere”, ha aggiunto. “Contro di me dicono di tutto, prima fanfarone e ieri anche cialtrone”. Così Silvio Berlusconi parlando delle sue proposte, in particolare sull’Imu, e sulle coperture finanziarie.
Con Mario Monti “in teoria un rapporto è possibile, ma fino a qui ho sentito solo critiche al Pd e assurde preclusioni nei confronti di Vendola”. Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, ribadisce la tenuta della coalizione con Sel: “Tre milioni e 200mila persone hanno deciso che questa è l’alleanza di governo” ricorda in un’intervista a QN in cui sottolinea: “le critiche a Vendola mi irritano, la richiesta di liquidarlo mi offende”.
Bersani non risparmia qualche appunto a Monti, a cominciare dalla visione elitaria della politica. ”Io cerco di stare all’altezza degli occhi della gente mentre lui guarda le cose dall’alto”, dice. ”Siamo diversi, io guido una forza popolare e tutti sanno che dopo Bersani ci sara’ ancora il Pd, mentre mi chiedo cosa ci sara’ dopo Monti cosi’ come dopo Berlusconi”. Il Professore e il Cavaliere, aggiunge, ”hanno una comune tendenza al comando solitario”.
Quanto alla possibilita’ che Monti diventi Capo dello Stato, ”per il Quirinale occorre una figura di garanzia. Quando si ipotizzo’ un suo ruolo istituzionale al servizio del Paese, Monti aveva un profilo diverso. Ora ha cambiato veste, e’ entrato in politica”. Sulla crisi economica, ”chi pensa di uscirne tirando fuori un coniglio dal cappello non ha capito come siamo messi. Io non do’ titoli squillanti, ma so cosa fare”, assicura il segretario dei democratici. ”Le direttrici saranno moralita’ e lavoro. Occorre dare risposte all’indignazione di tanta gente approvando a tambur battente delle norme in favore della sobrieta’ politica e contro la corruzione”.
Per il lavoro, Bersani elenca cinque punti ”per ottenere un segno piu’ almeno nel 2014: dare liquidita’ alle imprese utilizzando anche la cassa depositi e prestiti ed emettendo buoni dedicati ai pagamenti della pubblica amministrazione; varare un piano di piccole opere pubbliche volto ad ammodernare scuole ed ospedali usando i fondi strutturali e riducendo le spese per la Difesa; alleggerire il piano di stabilita’ interno per dare ossigeno ai comuni; varare un piano di economia verde sulla falsariga delle ristrutturazioni edilizie a fini ambientali; realizzare la banda larga; riprendere in mano la politica industriale”. Sulla flessibilita’, conclude, ”il punto e’ incoraggiare la contrattazione decentrata trovando dei criteri per assicurare la partecipazione dei lavoratori”.
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