Berlusconi: “Carfagna e Toti nuovi coordinatori di Forza Italia”, ma comanda sempre il Cav

Dopo la batosta alle Europee ed in vista delle probabili nuove elezioni parlamentari Silvio Berlusconi fa un passo in dietro. O meglio di lato. Per ora. Una opera di maquillage per tenere unito un partito che rischia di scomparire. Giovanni Toti e Mara Carfagna saranno i nuovi coordinatori di Forza Italia. Ma a comandare sarà sempre lui: Silvio Berlusconi.

Come si legge in una nota, il governatore ligure e la vicepresidente della Camera, avranno la “responsabilità di coordinare l’organizzazione del partito, sulla base delle mie indicazioni, e di curare anche il coordinamento di un gruppo al quale verrà affidato l’incarico di redigere una proposta di modifica statutaria da presentare al Congresso Nazionale”. Il Consiglio, invece, si terrà il 13 luglio e avvierà la fase congressuale. “Il Congresso Nazionale – ha detto il leader di Fi, Silvio Berlusconi – sarà anche l’occasione per valutare l’opportunità di indire ampie consultazioni popolari in ordine alle cariche elettive”.

“Senza di noi ci sarebbe un governo destra-destra, assai pericoloso”, ha sottolineato l’ex presidente del consiglio. “Noi di Forza Italia abbiamo un patrimonio di competenze, di esperienza, di capacità che nessuna forza politica può eguagliare. Siamo il centro pensante, operativo, insostituibile del centrodestra”.
“Dopo alcuni anni, è necessario tornare all’applicazione delle regole e di rivederne alcune per consentire a tutti coloro che lo desiderano di partecipare alla vita di Forza Italia”, ha proseguito Berlusconi. “Vi è quindi l’esigenza che alla struttura esistente e al mio staff si affianchi un gruppo di lavoro che, in tempi brevissimi, intervenga per restituire a Forza Italia l’efficacia delle origini, per renderla più pronta e capace di intercettare nuovamente il consenso dell’elettorato”.

Il numero uno di Forza Italia ha poi riferito di aver parlato “a lungo” col vicepremier leghista Matteo Salvini che non sarebbe “intenzionato a rompere il centrodestra”. Ma questo non significa essere sottomessi al Carraccio, come si diceva un tempo. “Allearci con la Lega non vuol dire sottomettersi alla Lega”, ha poi precisato Silvio Berlusconi. “Nessuna sottomissione, anzi. Penso che dovremo essere d’accordo sui candidati che intendiamo presentare alle elezioni e anche sui ministri che andranno a comporre il prossimo governo di centrodestra. Noi lavoriamo per una coalizione con la Lega e con gli altri partiti di centrodestra, anche con Fratelli d’Italia. I nostri sondaggisti ci dicono tra l’altro che una coalizione di centrodestra consentirebbe di aumentare i voti rispetto alla somma dei partiti”.

Non si è fatto attendere il commento di Giovanni Toti, secondo il quale Berlusconi “ha compreso l’esigenza di uno shock vero al campo moderato del centrodestra”. “Non credo che si possa fare una rivoluzione partendo da un board, si fa una rivoluzione partendo da dei contenuti e dandosi dei tempi precisi: entro la fine dell’anno un congresso o delle primarie aperte dove tutti gli amici usciti da Forza Italia possano partecipare”, ha aggiunto il presidente della Regione Liguria.

Così facendo, Silvio Berlusconi apre di fatto per la prima volta alle primarie senza citarle direttamente e annuncia che al Congresso nazionale di fine anno si deciderà se fare consultazioni popolari per la scelta degli incarichi di vertice. Fino ad allora il partito sarò affidato al tandem Carfagna-Toti. Non ci sarà nessun board a cinque, ma un ticket sotto la supervisione del leader Berlusconi con il compito di traghettare Fi fino al Congresso nazionale. “Tale proposta -annuncia il Cav- sarà elaborata unitamente: al vicepresidente Antonio Tajani, alle capogruppo Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini. Queste deleghe, ovviamente, sono temporalmente limitate fino alla data del Congresso Nazionale. Le proposte che mi verranno prospettate le porterò all’attenzione e alla discussione del Consiglio Nazionale.

Toti è stato a pranzo da Berlusconi e i due si sono intrattenuti per circa due ore a palazzo Grazioli. Un’occasione per trovare l’accordo e scongiurare una scissione di Forza Italia. Da qui la nomina del governatore ligure a coordinatore insieme a Mara Carfagna e la decisione, spiegano i totiani, di trasformare l’iniziativa ‘Italia in crescita’ del 6 luglio al Brancaccio di Roma in un’occasione per rilanciare l’intero partito e non per battezzare la nascita della nuova componente.

“Anche io che pure ho preso posizioni dure, il ruolo di Berlusconi non l’ho mai messo in discussione – ha detto Toti a Tg2 Post – è il padre fondatore di tutto questo mondo sul quale stiamo giocando questa partita a scacchi. Berlusconi resterà presidente a vita del partito che ha fondato, ma questo non vuol dire che in quel partito non si possano scegliere i dirigenti per via elettiva”.

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