Manca solo l’annuncio ufficiale ma ormai non ci sono più dubbi: Pippo Inzaghi sarà il nuovo allenatore del Milan. Dopo le indiscrezioni, in realtà mai tanto velate, delle ultime settimane e soprattutto dopo il “ritiro” dalla corsa di Unai Emery che ha garantito il rinnovo contrattuale col Siviglia, il vertice di ieri ad Arcore ha spazzato via ogni dubbio, anche se in realtà ce n’erano davvero pochi. A Villa San Martino erano presenti Silvio Berlusconi, Felice Confalonieri, Adriano Galliani e appunto Pippo Inzaghi. È lui l’uomo chiamato a rifondare e rilanciare il Milan dopo questa stagione nera dove in realtà Seedorf non ha alcuna responsabilità. Anzi l’olandese ha avuto un ruolino di marcia ottimo con 35 punti all’attivo e una rimonta quasi completata verso la corsa all’Europa League, che sembrava un miraggio dopo l’esonero di Allegri. Ma l’ex centrocampista olandese paga un legame mai decollato in primis proprio con Galliani, nonostante a volerlo fortemente era stato patron Berlusconi. Per l’attaccante piacentino, quindi, una nuova scommessa, una nuova sfida, ancora una volta in maglia rossonera a cui è legato dal 2001. Undici stagioni in campo con due scudetti vinti, due Champions tra cui quella di Atene, dove fu decisivo con una doppietta, e un Mondiale per club. Quindi, dopo l’addio al calcio, nel 2012 il passaggio in panchina con la Primavera guidata egregiamente fino alla vittoria del Torneo di Viareggio. Adesso tocca a lui guidare i “grandi” e riportare il Milan in alto.
Sebastiano Borzellino