Si è concluso l’incontro al Quirinale tra il presidente della Repubblica e i capigruppo del Pdl alla Camera e al Senato. Il faccia a faccia tra Giorgio Napolitano e il duo pidellino Brunetta- Schifani è durato circa un’ora. Il vertice era stato chiesto dal Pdl dopo la condanna di Silvio Berlusconi in Cassazione per il processo Mediaset. Sul tavolo della discussione la ricerca di uno strumento per una ‘riabilitazione’ politica del Cavaliere dopo l’abbandono definitivo della richiesta della grazia per il leader del centro destra.
Secondo alcune fonti del Colle, Renato Schifani e Renato Brunetta hanno “illustrato al presidente della Repubblica le loro valutazioni circa le esigenze da soddisfare per un ulteriore consolidamento dell’evoluzione positiva del quadro politico in Italia e uno sviluppo della stabilità utile all’azione di governo”. Subito dopo l’incontro tra il presidente della Repubblica e due capigruppo del Pdl, lo stato maggiore del partito si è riunito a Palazzo Grazioli. Nella residenza romana di Silvio Berlusconi sono giunti anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano, i parlamentari Cicchitto, Gasparri e Santanché, i coordinatori del partito Sandro Bondi e Denis Verdini. I big del Pdl hanno le bocche cucite e solo Daniela Santanché limita a dir che “il problema è la democrazia, non il governo”.
Silvio Berlusconi si professa innocente, rassicura Enrico Letta e Giorgio Napolitano sulla tenuta del governo delle larghe intese. Ma vuole subito la riforma della giustizia e il varo di provvedimenti economici. E spera che questa apertura di credito possa fare breccia nel Quirinale per quel provvedimento di grazia che lo ‘riabiliterebbe’. Il premier attende che alle parole facciano seguito i fatti. Sotto un sole cocente ‘arringa’ i circa duemila supporters, compresi tutti i parlamentari del Pdl tranne i ministri, che affollano via del Plebiscito attaccando la magistratura e professandosi innocente.
Governo Letta vada avanti ma io non mollo. Silvio Berlusconi assicura Enrico Letta. “Nessuno può venirci a dire che questa è una manifestazione eversiva, perchè abbiamo detto fin dall’inizio che ciò che ci spinge e’ l’interesse della nostra Italia, il bene del Paese viene prima di tutto – ha detto Silvio Berlusconi dal palco di via del Plebiscito -. Nessuno può venire a dirci che siamo degli irresponsabili, perché abbiamo detto chiaro e tondo che il governo deve andare avanti e deve approvare i provvedimenti economici”. Parole che devono tranquillizzare il presidente del consiglio sulla tenuta del governo ma che hanno come destinatario finale il Colle e quella speranza di ‘grazia’ che solo Napolitano può concedere.
Sono innocente, vado avanti. “Sono qui per dimostrarvi la mia riconoscenza perché la commozione che mi avete creato con questo atto di amore è riuscita a trasformare quello che per me era angoscia e dolore. Ricorderò sempre questo abbraccio, l’abbraccio di un popolo che non conosce invidia, non conosce odio, ma amore per gli altri, per i più deboli e che rappresenta la parte produttiva del Paese. Un popolo che non si farà mai mettere sotto. Io vi ringrazio e vi faccio una promessa: sono qui, resto qui e non mollo”. E poi scandisce “io sono in-no-cen-te”. Ma le parole più forti sono nei confronti di quella parte della magistratura politicizzata “fatta di impiegati statali irresponsabili” che “ha tentato di buttarmi fuori per 20 anni dalla politica, ora hanno raggiunto il loro traguardo”. Ha ribadito “che la presenza di Berlusconi e di Forza Italia sono l’unico argine contro un regime illiberale e giustizialista”, sottolineando il calvario di cui è stato vittima fin dalla sua discesa in campo con “ben 41 processi alle spalle”.
Letta e Colle attendono i fatti. Le rassicurazioni di Silvio Berlusconi sulla tenuta del governo sono state accolte da Palazzo Chigi e dal Colle con ‘freddezza’. Il premier non si accontenta delle promesse e aspetta il Pdl alla prova dei fatti. Letta sa bene che il suo esecutivo continuerà a vivere solo se il Pdl riuscirà a trovare una ‘via d’uscita’ con il Quirinale per una sostanziale ‘riabilitazione’ del Cavaliere. E l’attenzione si sposta sul Colle. I due capigruppo del Pdl, Renato Schifani e Renato Brunetta, saliranno da Napolitano e gli chiederanno la grazia per Silvio Berlusconi o un provvedimento forte a favore del leader del Pdl. E da questo incontro dipenderà il futuro del governo di larghe intese guidato da Enrico Letta.