Berlusconi: “M5S più pericoloso del Pci. Spero che il governa cada oggi”

“Sono commosso. Ho dentro di me un ricordo che non finirà mai di quei giorni del terremoto, delle famiglie che avevano perso i loro cari, delle famiglie che avevano perso la loro casa”. Silvio Berlusconi che, nel decennale del sisma del 6 aprile 2009, è tornato all’Aquila, per la prima volta dalla fine dell’emergenza post-sisma, ricordando il lavoro che mise in campo per la costruzione di alloggi. La visita del leader di Forza Italia è a sostegno del candidato di centrodestra, Marco Marsilio, alla presidenza della Regione Abruzzo nelle elezioni del 10 febbraio prossimo e rientra nelle iniziative per i 25 anni della fondazione di Forza Italia. E’ stata l’occasione per un bel comizio per ricordare che in Italia c’è un problema chiamato M5S “peggio dei comunisti di 25 anni fa”. L’ex presidente del consiglio si augura, ogni giorno, che questo governo possa cadere sperando di ritornare a guidare il Paese nonostante in una condizione di vassallaggio nei confronti di Matteo Salvani. Ma questo concetto non l’esprime. Naturalmente il leader della Lega non va condannato per il caso della nave Diciotti.

“Oggi c’è un pericolo che considero quasi più grave rispetto a quello rappresentato dai comunisti 25 anni fa: quello dei grillini, spinti soltanto dall’invidia sociale. In più rispetto agli uomini di sinistra di allora che venivano mandati a Roma per fare esperienza, non hanno nessuna esperienza e non sanno che cos’è l’amministrazione pubblica”, ha proseguito Berlusconi.

“Migranti non sono problema Italia” – Silvio Berlusconi parlando della questione immigrazione e della vicenda  della nave Sea Watch, ha precisato che “si continua a far credere che i migranti siano il primo problema del Paese. Io non vedo francamente che cosa possa svilupparsi con la discesa di 47 altri migranti che sono in una situazione precaria su una nave con un tempo non buono di fronte alla presenza di oltre 600mila clandestini che sono ancora in Italia che si dovevano inviare al loro Paese”.

“Su Salvini siamo garantisti” – “Siamo garantisti su Matteo Salvini e continuiamo ad esserlo”, ha proseguito Berlusconi parlando dell’autorizzazione a procedere nei confronti del vicepremier e leader leghista per caso Diciotti. “Queste cose non mi piacciono. Io sto guardando al futuro dell’Italia e dell’Europa e non voglio farmi coinvolgere in questo caos che si chiama Governo”, ha tagliato corto.

“Forza Italia non è in crisi” – “Non vedo una crisi del mio partito”, ha poi sottolineato Berlusconi. “C’è una grande compattezza e siamo tutti orgogliosi di essere noi a conservare i valori della democrazia occidentale. Noi siamo quelli che nel Partito popolare europeo salvano i valori della democrazia occidentale, che non è una democrazia qualsiasi, ma è qualcosa che arriva dalla tradizione giudaico-cristiana, dall’antica Grecia e da Roma”.

L’equazione del benessere. L’ex presidente del consiglio ha, poi ricordato, che il primo problema da affrontare, in Abruzzo come in tutta Italia, è la mancanza di lavoro. “Occorre riportare qui imprese che dopo il terremoto sono andate via attraverso la cosiddetta fiscalità di vantaggio, premiando la qualità”. Il leader del partito azzurro ha poi ribadito quella che ha definito “l’equazione della crescita e del benessere”, e cioè “meno tasse su famiglie e imprese uguale più consumi”.

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