Berlusconi è in Tribunale a Milano per il processo Mills

Berlusconi è in tribunale a Milano per il processo Mills in cui è imputato per corruzione in atti giudiziari   per avere consegnato 600 mila dollari all’avvocato inglese affinché fornisse testimonianze reticenti ai processi per le tangenti alla Guardia di finanza e All Iberian. Per esserci salterà l’assemblea dell’Onu dove si discute di Israele e Palestina. Ai pm di Napoli invece il presidente del consiglio non ha ancora indicato una data per essere sentito come parte lesa, e ora questi potrebbero disporre l’accompagnamento coatto. All’esterno del tribunale, e in particolare all’ingresso di via Freguglia dove solitamente il premier fa il suo ingresso a bordo della sua auto c’è un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine e lungo la strada sono state poste numerose transenne. Non ci sono però, come avvenuto altre volte, presidi di supporter del presidente del consiglio. L’ultima volta che Silvio Berlusconi si era presentato a palazzo di giustizia di Milano per un’udienza era il 18 giugno scorso. In precedenza, Berlusconi, aveva preso parte ad altre udienze dei suoi processi, in particolare per i casi Mediaset e Mediatrade. L’udienza si terrà nella maxi-aula della prima corte d’assise d’appello, davanti ai giudici della Decima sezione penale. Per oggi è prevista la testimonianza di Maria De Fusco, in videoconferenza dalla Svizzera. De Fusco è stata in passato l’amministratrice del fondo svizzero Struie, il fondo attraverso il quale, secondo l’accusa, sarebbero transitati i 600 mila dollari che il premier avrebbe versato all’avvocato inglese David Mills come ricompensa per le sue testimonianze reticenti in due vecchi processi, quello All Iberian e quello sulle presunte tangenti alla Gdf. Intanto in una nota gli avvocati del premier Piero Longo e Nicolò Ghedini smentiscono un servizio del Corriere della sera che “sia per il titolo sia per il contenuto assolutamente ambiguo, è palesemente diffamatorio”. “Come risulta pacifico e incontrovertibile dai verbali di dibattimento –scrivono i due legali del premier-  la difesa del Presidente Berlusconi ha dato il proprio consenso alla ipotesi di inviare una unica richiesta di rogatoria per i testi propri e per quelli del Pubblico Ministero per agevolare il Tribunale e per economia processuale. La difesa, sempre per le stesse ragioni, ha consentito, nella rogatoria, che per i testi comuni PM -difesa l’esame si esaurisse in un unico contesto”.

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