Berlusconi ri-discende in campo per ‘L’Italia del futuro’: ‘Forza Italia non è solo una parte del centrodestra, Forza Italia è il centrodestra’

L’arrivo di Silvio Berlusconi a Napoli ha sempre il sapore di un’alleanza che si rinnova. Anche ora che Forza Italia arranca nei sondaggi alternando il segno “più” a quello “meno“, ma sempre inchiodata a percentuali a una cifra. Il Cavaliere è giunto ai piedi del Vesuvio per chiudere  la convention “L’Italia del futuro” iniziata  alla Mostra d’Oltremare.

«Hanno sempre detto che sono un napoletano nato a Milano, poi quando ero ragazzo dicevano che ero un vulcano di idee proprio come il Vesuvio – ha esordito Berlusconi -. Ho molti amici a Napoli, sono simpatici, spiritosi e quindi sono tornato adesso a Napoli con molto piacere». Conclusa l’operazione empatia, l’ex-premier si è addentrato nei temi più politici. «Il rilancio di Forza Italia – ha detto – è già partito a Roma con il mio primo intervento». Rilancio necessitato, ha fatto capire, dalle vicissitudini che lo hanno visto a lungo lontano dalla scena politica. «Nove anni fa – ha infatti ricordato Berlusconi – sono stato escluso, buttato fuori dal Senato e dalla politica italiana per diversi anni. Adesso ritorno dopo tanto tempo». Una sorta di ri-discesa in campo dopo quella, ormai famosa, del 1994. Da allora per Berlusconi è cambiato poco.

E lo dice: «Nel ’94 che c’era bisogno di fare qualcosa di nuovo, un nuovo partito perché tutti i leader del pentapartito erano stati eliminati da Mani Pulite. Io facevo un mestiere che mi piaceva moltissimo. Ebbi contro tutti i miei parenti, la mia mamma, i miei dirigenti. Ma io continuai a sentire dentro di me il dovere di farlo e quindi trovai il coraggio di farlo. Poi – ha aggiunto – è successo ancora a metà di questi 28 anni e adesso ancora la stessa cosa, mi trovo la responsabilità di essere ancora in campo per dare all’Italia un futuro di benessere e soprattutto di libertà». Ai cronisti regala anche una battuta sulle turbolenze interne seguite alle parole della Gelmini dopo il cambio della guardia in Forza Italia Lombardia. «Penso che siano fuochi d’artificio costruiti dalle televisioni e dai giornali, solo fuochi d’artificio».

“Forza Italia non è solo una parte del centrodestra, Forza Italia è il centrodestra. Senza di noi non sarebbe un centrodestra ma una destra-destra“. Dal palco della Mostra l’Oltremare di Napoli, Silvio Berlusconi lancia un messaggio agli alleati della coalizione, Salvini e Meloni, così come aveva già fatto ad aprile durante il suo intervento alla convention di Roma. “Noi siamo un centro alternativo alla sinistra e distinto dalla destra. Abbiamo lavorato ventotto anni per costruire e tenere in vita un centrodestra di governo, un centrodestra capace di vincere le elezioni, un centrodestra capace di governare il Paese, un centrodestra autorevole e credibile in Europa e nel mondo. Ci siamo assolutamente riusciti” . Ma per vincere, ha sottolineato, “deve tornare ad avere una forte connotazione liberale, cristiana, garantista, europeista ed atlantista. La nostra connotazione, quindi”.

“Il centrodestra è unito ed è così evidente che se si disunisse perderemo le elezioni e vincerebbe la sinistra. Solo un pazzo potrebbe pensare di mandare all’aria questa coalizione. Alle amministrative abbiamo trovato un accordo su 21 comuni e in 5 non lo abbiamo trovato per contrapposizioni locali. Ai ballottaggi troveremo un accordo. E’ stata un’ottima giornata era da tanto tempo che non ci si sedeva attorno allo stesso tavolo per i tanti impegni che hanno i leader politici. Finalmente siamo riusciti a combinare questo incontro e abbiamo deciso di rivederci presto. Il centrodestra così com’è funziona, aggiorneremo il programma e avremo ancora un programma unico, la coalizione va avanti spedita”.

Da ricordare il vertice del centrodestra tenutosi  a casa di Silvio Berlusconi: “Solo un pazzo può mandare all’aria questa coalizione”

Erano diversi mesi che non si riunivano attorno allo stesso tavolo Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questi mesi sono stati molto travagliati e dopo l’elezione di Sergio Mattarella al Quirinale (appoggiato dalla Lega e da Forza Italia con il voto contrario di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia) c’era stato il grande freddo soprattutto nei rapporti tra Salvini e Meloni.

Fratelli d’Italia,  con  Giorgia Meloni,  sottolinea che “l’unità va praticata anche nei fatti e non solo a parole”. E emette una nota in cui sottolinea gli aspetti che non vanno.

La leader di Fratelli d’Italia non ha la stessa chiave di lettura che hanno avuto gli altri due leader dei partiti di centrodestra.  Anzi Fratelli d’Italia al termine del vertice ha emesso una nota decisamente non conciliante.

“È sicuramente positivo – sottolinea la nota – essersi incontrati ma l’unità della coalizione non basta declamarla. Occorre costruirla nei fatti”.

Rispetto, orgoglio di appartenenza e no a patti con la sinistra: le regole d’ingaggio di Giorgia Meloni per un centrodestra vincente. Conditio sine qua non ripartire e tentare con successo la sfida elettorale. Lo leader di Fratelli d’Italia lo dice con chiarezza, e altrettanta pacatezza, a margine di un’iniziativa elettorale in cui ha ribadito nettamente: «Nelle grandi famiglie come il centrodestra,  famiglie organizzate, ci vogliono regole chiare. Ci vuole rispetto per la storia di tutti. Le regole non cambiano in base agli interessi di alcuni. E si lavora per vincere».

Anche perché, è nella condivisione politica più che sull’interesse partitica, che va giocata la sfida elettorale e organizzata la proposta di una coalizione. Un tema delicato su cui, la Meloni, non manca di sottolineare: «La grande differenza che c’è tra noi e i nostri avversari è che noi del centrodestra stiamo insieme per compatibilità e scelta. Perché abbiamo una visione che va al di là delle differenze che ci sono. E che sono anche un valore secondo me… Comunque sui grandi temi questa visione comune si ritrova. Dall’altra parte, è molto più difficile.  La coalizione alternativa alla nostra è spaccata, perché sono mondi diversi che stanno insieme per provare a battere gli altri…».

Insomma, toni pacati ma idee chiare e mirate, quelle a cui ricorre la presidente di Fdi, per ribadire la necessità di regole di ingaggio all’interno della coalizione. Confortata – oltre che da sondaggi che ne attestano primati da record – anche dalle ultime dichiarazioni degli alleati Lega e Fi. Ai quali, la Meloni indirizza un auspicio che è anche una dichiarazione d’intenti: «Spero che anche a livello nazionale si possa recuperare, per questo lavoriamo. Ho detto quali sono secondo me le condizioni fondamentali. Cioè avere delle regole, avere un orgoglio di appartenenza. Escludendo la possibilità di tornare a fare patti con la sinistra. Penso che, dalle dichiarazioni, mi pare che sia intendimento anche degli altri alleati».

«Penso che la sinistra non sia così presentabile. Mentre credo che lo sia, decisamente molto di più, il centrodestra»

Poi, entrando nel merito delle polemiche degli ultimi tempi, la Meloni precisa anche: «Io non mi sono arrabbiata. Semplicemente, ho chiesto e continuo a chiedere ai miei alleati se la loro priorità è battere la sinistra o Fdi… Lo dico chiaramente e l’ho sempre detto – aggiunge – perché francamente alcune scelte non le ho comprese. Voglio capire se c’è la volontà di rappresentare questa metà campo. Non sopporto questa idea per cui per essere presentabile o sei di sinistra o scimmiotti la sinistra. Oppure governi con la sinistra… Io penso che la sinistra non sia così presentabile. Mentre credo che lo sia – decisamente molto di più – il centrodestra».

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