Silvio Berlusconi ha bisogno di tempo. La “tagliola” della par condicio scatterà a breve e il Cavaliere ha bisogno di ‘occupare’ quanto più spazio possibile in tv per parlare agli italiani e dare la sua versione delle cose, a partire dalla crisi che “non è assolutamente colpa mia”, fino a convincere il Paese che senza di lui la sinistra prenderà il potere. Ma non è l’unico motivo che ha spinto l’ex premier a far chiedere al Pdl una-due settimane in più.
Ufficialmente, si legge nella nota del partito di via dell’Umiltà, il rinvio servirebbe per evitare “il caos del voto degli italiani all’estero”. In realtà, viene spiegato, il Pdl è in pieno impasse candidature e manca ancora una strategia sulle alleanze, con la Lega che non scioglie le riserve e, soprattutto, sarebbe sempre più intenzionata a non allearsi per le politiche con il Pdl. Tanto più se, come ha confermato anche oggi, il Cavaliere resterà in campo da candidato premier.
Insomma, Berlusconi tenta il tutto per tutto, arrivando quasi a contraddirsi nella strategia: ospite di ‘Porta a porta’ invoca l’alleanza con il Carroccio per poi sparare a zero contro il partito di Maroni. Chiede a tutti i moderati di riunirsi sotto la guida di Mario Monti, ma poi attacca frontalmente Casini e Fini. Rinnova l'invito al Professore di candidarsi con il ruolo di federatore del centrodestra, ma poi lo avverte di non lasciare fuori nessuno, ovvero non escludere il Pdl.
Il timore più grande, viene infatti spiegato, è che Monti apra al Pdl ma a condizione che ci sia Alfano e non il Cavaliere. Fonti del partito di via dell’Umiltà riferiscono, ad esempio, che negli ultimi giorni ci sarebbero stati diversi contatti – se non addirittura incontri – tra Monti e il segretario Alfano (notizia però che non trova conferme ufficiali). Dal Professore, riferiscono le stesse fonti, sarebbero stati lanciati degli ‘ami’ ai ‘montiani’ del Pdl. Questi ultimi sono in forte ambasce: alcuni sono tentati dall'accettare la proposta di Monti, ma c’è la consapevolezza che i rischi sono elevati per una ricandidatura che e' tutta in salita.
Intanto Berlusconi prova a giocarsi la carta del rinvio del voto. La strategia è chiara e lo stesso ex premier non la nasconde: ospite del salotto di Vespa confessa di puntare tutto sulla sua presenza in tv per recuperare i voti e mirare ad un 40% dei consensi. Del resto lo sta già mettendo in pratica: è da venerdì scorso che il Cavaliere non manca un giorno di presenze in tv, soprattutto a Mediaset. Domani sarà ospite di ‘Pomeriggio 5’, ed è in corso una trattativa per partecipare a Servizio Pubblico di Santoro e a Ballarò di Giovanni Floris sulla Rai. Due trasmissioni non certo schierate con il Cavaliere, ma che per il loro share rientrano nella strategia berlusconiana.
Non è poi un problema da poco la questione delle liste: nel Pdl c’è fermento, il partito è in forte fibrillazione per i messaggi che Berlusconi ha inviato in questi giorni: c’è poco spazio per le riconferme. Se si aggiunge che alcuni esponenti pidiellini sono finiti nella “black list” dell’ex premier, il cerchio si chiude. Viene raccontato che oggi in via dell’Umiltà ci sarebbe stata una riunione proprio sulle liste con il segretario Alfano. Sono in molti, infatti, a bussare alla porta dell’ex guardasigilli per cercare garanzie.
Insomma, il Cavaliere è consapevole di avere chance limitate, nonostante i sondaggi anche oggi diano il Pdl in risalita di alcuni punti (per alcuni sondaggisti avrebbe raggiunto persino il movimento di Grillo). Ma l’ex premier sa bene che la partita è dura, soprattutto se Monti dovesse sciogliere la riserva, scendere in campo e guidare una coalizione del centrodestra senza il Pdl, orfano per di più – salvo ripensamenti di Maroni – dell’alleanza con la Lega. Da qui, viene spiegato, il tentativo “estremo” di rinviare il voto, anche per avere più tempo per scegliere alleanze e candidati in Lazio e Lombardia, due Regioni fortemente a rischio sconfitta per il cavaliere.
(Fonte Agi)