Bersani apre al centro e spara a zero su Berlusconi: “Non farò campagna su di lui”

Aperto a dialogo con il centro e  critico nei confronti di  Berlusconi, che da solo “basta a risolvere il problema delle prime pagine dei giornali”. E ‘ un Bersani  che senza troppi giri di parole, traccia il suo quadro, dalle tinte spesso forti, della politica italiana, ai microfoni della stampa estera.   “Io sono sicuro che non ci sarà ingovernabilità sia per i numeri sia per la politica perché in qualsiasi condizione numerica siamo disponibili a un dialogo con le forze del centro europeiste e costituzionali”, ribadisce il candidato premier del Pd, secondo cui la strada dell’apertura alle forze moderate,  è l’unica in grado di fornire una risposta adeguata alla crisi.

 

Berlusconi. Ma i toni diventano accesi, quando a Bersani viene chiesto un commento sul ritorno in campo di Berlusconi: “Basta una giravolta di Berlusconi per risolvere il problema delle prime pagine. Sono esterrefatto. Berlusconi non vincerà, cerca di salvare il salvabile ma io non intendo fare una campagna elettorale su Berlusconi sì o no. Italiani hanno gli elementi per decidere e decideranno che perde”, aggiunge il leader del PD. “Verrebbe la tentazione di fare giravolte anche dal lato nostro. Basta una giravolta per risolvere i problemi della prima pagina dei giornali. Berlusconi fa giravolte che durano mezz’ora e i problemi veri del paese finiscono a pagina trenta, le chiacchiere in prima. Questa è la forza di Berlusconi che non é una barzelletta ma io non intendo fare campagna elettorale su Berlusconi sì o no perche gli italiani hanno gli elementi per decidere e decideranno che Berlusconi perde”.

 

Vendola. Più cauto invece con Vendola: “Alla domanda ‘ma Vendola?’ rispondo con pazienza perché Vendola è governatore di una delle più importanti Regioni italiane e leader di una forza politica saldamente europeista ed ha sottoscritto con noi un patto che determina la cessione di sovranità in caso di controversie”. Bersani difende il leader di Sel che “é un partito prezioso e portatore di sensibilità sui temi ambientali e dei diritti”.

 

Agenda Monti. “Monti l’abbiamo voluto noi e io interpreto l’agenda Monti come un’agenda di rigore, rispetto dei vincoli europei, lavoro per incidere sull’evoluzione della politica europea. Questi sono punti di non ritorno. Io ci voglio mettere più riforme di quante fatte da Monti perché per farle ci vuole una maggioranza politica e coesa”, sottolinea Bersani riguardo all’interpretazione che il Pd darà agenda Monti in caso di vittoria. “Credo che siccome in passato si può dire che ho fatto riforme governeremo rispettando i vincoli europei e non diventando pigri sul cambiamento”.

 

Art. 18. “Lasceremo l'articolo 18 così com'é, è uguale a quello tedesco. Non è un problema perché allude alla flessibilità del mercato del lavoro ma in termini simbolici. Abbiamo invece una contrattualistica un po’ troppo rigida rispetto all’organizzazione aziendale e bisogna lavorare su questo”, conclude Bersani, in merito all’interpretazione che il suo partito darà all’articolo 18.

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