“I partiti personali sono un tumore che rende la democrazia ingessata, inefficace ed impotente – così Pier Luogi Bersani, leader della coalizione di centro sinistra, ha parlato in occasione dell’apertura della campagna elettorale a Roma – Io sono l’unico a non aver messo il nome nel simbolo. Nel Pd Bersani c’è per un po’,ma il Pd ci sarà tra 20-50-100 anni”.
In una sala del teatro Ambra Jovinelli, gremita di gente e di giovani, Bersani ha sottolineato che la campagna elettorale sta ormai “uscendo fuori dai binari. Noi non siamo soddisfatti, noi in questi termini non ci staremo, non staremo dentro una campagna fatta solo di politicismo e cabaret”.
Poi, sicuro della forza del suo partito e della presa sugli elettori, ha assicurato: “La battaglia la vinceremo non perché abbiamo la vittoria in tasca, l’avversario c’é e ha rialzato la testa ma perché susciteremo le nostre forze in tutto il Paese e le nostre forze questa volta sono in grado di battere la destra”.
Bersani punta a far vedere quale “rinnovamento dal punto di vista femminile e giovanile il Pd porterà in Parlamento dopo le primarie. Ecco come abbiamo sconfitto il Porcellum e come cambierà il volto della nostra rappresentanza in Parlamento”, afferma facendo salire sul palco, accanto a sé, tre giovani candidati.
“Il nostro obiettivo profondo – dice il segretario dei democratici, candidato premier per il centrosinistra – si chiama riscossa civica e morale. Si chiama onestà, quella cosa che ti consente di guardarti allo specchio, che ti ha insegnato tuo padre e tua madre. Che è una virtù privata ma è un bene pubblico”.