La riforma del lavoro va fatta ma “discutendo in Parlamento e correggendo le lacune che ci sono”. E, soprattutto, “chiedo a tutti di non prestare il fianco a chi vuole un partito delle 100 voci”. “Monti per ora non si tocca”. Il segretario del Pd, Pierlugi Bersani, nella sua relazione alla direzione nazionale del partito, chiarisce la posizione dei democratici sul Ddl lavoro presentato dal governo Monti e traccia le linea che il partito dovrà seguire nei prossimi mesi.
Lavoro e Governo. Il partito Democratico è contrario all’idea presentata dall’esecutivo dei professori su art.18 e ammortizzatori sociali e vuole correggere in Parlamento le lacune che ci sono. Dal Nazareno, Pier Luigi Bersani, ha esortato ad “abbassare i toni”, chiedendo alle altre forze parlamentari “di riflettere sui punti controversi” del piano elaborato dal governo. Il numero uno del Pd ha ricordato, come in un paese carico di incertezze “dobbiamo trasmettere unità, sicurezza, che diano il senso della nostra posizione. I nostri elettori devono avere chiaro ciò che stiamo facendo non solo ciò che faremo”. E informa i suoi uomini che ha preso il via il tavolo permanente del partito sui temi della precarietà, iniziativa varata in seguito alla Conferenza su giovani e precarietà tenutasi lo scorso 10 marzo.
In questa ottica il partito democratico continuerà a sostenere l’esecutivo di Mario Monti. “Teniamo insieme il sostegno al governo che abbiamo voluto e l’ansia dei cittadini soli davanti alla crisi sociale”. “Il Pd deve tenere insieme la connessione tra il sostegno convinto al governo che abbiamo voluto e il malumore, l’ansia di tanti cittadini spesso soli davanti alla crisi sociale che non ha dispiegato tutti i suoi effetti”. Dice di avere una grande responsabilità verso gli italiani e “non possiamo venire meno a questa responsabilità”, ha proseguito il segretario nella sua relazione. “I nostri elettori devono avere chiaro ciò che stiamo facendo, non solo ciò che faremo”.
Primarie. La commissione Statuto del Pd si metterà al lavoro, spiega il segretario del Pd, per cercare “soluzioni correttive” che che mettano in sicurezza le primarie. I suggerimenti ‘migliorativi’ proposti dalla commissione Statuto, spiega, verranno votate nella prossima assemblea del Pd dopo le amministrative.
Governo Berlusconi. Un esecutivo che ha portato alla rovina l’Italia e impoverito gli italiani, è il pensiero di Bersani. “Gli aumenti dell’Imu, dell’Irpef e delle altre tasse non vengono dal cielo ma sono conseguenza del disastro Berlusconi-Tremonti-Bossi”. “Siamo al risveglio amaro dopo le favole rosa”, ha aggiunto il segretario del Pd.
La relazione di Bersani incasserà il voto a favore di Walter Veltroni e di Areadem.