Bersani: “Non candiderò D’Alema”. La replica: “Non decide lui, ma il partito”

Bersani non rottama nessuno. A dichiararlo è lo stesso segretario del Pd , che intervenendo sul forum di Repubblica.it ha  ribadito che non chiederà a D’Alema di ricandidarsi, così come non lo chiederà a nessuno. “Io non sono quello che nomina i deputati, ha chiarito Bersani. Io farò applicare la regola: chi ha fatto più di quindici anni, per essere candidato deve singolarmente chiedere una deroga alla direzione nazionale”.  Il segretario del Pd ha così risposto all’addio al Parlamento di Walter Veltroni e alla dichiarazione di Massimo D’Alema, che si è detto disponibile  a candidarsi ancora se a chiederglielo sarà il Partito democratico.

 

 

Dura la replica di D’Alema: “Non decide Bersani ma il partito. Questo prevede lo statuto”. Nessun commento invece sulla possibilità di chiedere al Pd una deroga al limite dei tre mandati.

 

 

Bersani interviene poi sul tema del ricambio della classe dirigente:  “Io ‘quelli da rottamare’ li conosco tutti, e non da oggi parlo con loro. E sono buon testimone che non c’era bisogno di Renzi perché facessero una riflessione, perché è tutta gente che sa benissimo che si può essere protagonisti senza essere parlamentari”.  “Quel che non è accettabile – aggiunge Bersani – è che ci sia qualcuno che si impanca, che dica ‘tu sei il ramo secco, tu sei il motorino da rottamare’. Cambiare sì, rottamare no. E il cambiamento ci sarà, la ruota girerà”.

E se a sfuggire al cambiamento fosse il porcellum, Bersani ribadisce l’intenzione di fare le primarie per  i parlamentari. “Con le primarie – chiarisce- non c’é nessuno che può battezzare chi è deputato”.

E nel caso in cui le primarie fossero vinte da Renzi, non sarebbe questo per Bersani  causa di scissioni. “Prima c’é l’Italia, poi la ditta e poi le persone, aggiunge il segretario del Pd.  Io sono convinto che a poco a poco si comprenderà in Italia che questo partito è l’unica carta che Italia può giocare per affrontare problemi”.

E sulla probabilità di governare il Paese, Bersanichiarisce che è nelle sue intenzioni: “Monti ci sarà da qualche parte – sostiene il segretario del Pd. Ma il Monti bis no. Nel senso che col Pdl ho già dato. Altrimenti mi riposo”.

In merito invece all’ ‘agenda Monti’, Bersani afferma: “Noi intendiamo preservare la credibilità e il rigore di Monti nel mondo, c’è merito suo. Poi certamente l’azione di governo ha dei limiti dovuti in particolare alla maggioranza parlamentare perché c’è chi tira il freno. Sulla corruzione il problema non è la Severino ma la maggioranza spuria che corrode l’agenda di governo. Poi c’é una certa difficoltà tra decisioni e vita dei cittadini”.

Infine riserva un commento anche per Grillo: “Se avessimo aspettato Grillo, a quest’ora c’era ancora Berlusconi. E noi, se non ce la fossimo sbrogliata da soli, staremmo nel precipizio”, dice tra l’altro Bersani sul comico leader del Movimento 5 Stelle.

 

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