Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, continua a sostenere la formula: “Governo di cambiamento”, che oggi porterà in piazza durante la manifestazione nel popolare quartiere Corviale. La tensione che si avverte è molto alta e le elezioni del presidente della Repubblica sono ormai entrate nel vivo. I papabili al Colle dei Demcratici, da Massimo D’Alema a Romano Prodi fino a Franco Marini, non si prendono sul serio, ma un nodo da sbrogliare, che di certo manda in affanno Bersani e i suoi fedelissimi, è la richiesta di Silvio Berlusconi, di un nome davvero “garante”. Intanto la settimana prossima è previsto un altro incontro tra il segretario e Belursconi che stando alle indiscrezioni non avrà esiti positivi, dato che il leader del Pd, potrebbe fare il nome di Prodi, sperando di ottenere dalla quarta votazione i voti dei grillini e magari poi anche il via libera a formare un governo di minoranza. Oggi Roberto Maroni, che aveva rivendicato un ruolo autonomo della Lega sul Colle rispetto al Pdl, stronca l’ipotesi di Giuliano Amato. Così come Matteo Renzi, dopo l’incontro con Massimo D’Alema, considera “ridicola l’idea che il Quirinale adesso tocchi a un cattolico” e non considera Franco Marini il “modello” di candidato ideale per il Colle..