Biagio Izzo si racconta a Progetto Italia News

Un tuffo nel passato. Un viaggio a ritroso in cui il protagonista è messo a tu per tu con il proprio inconscio. Un Biagio Izzo solare come sempre è interprete di sé stesso e dei personaggi ai quali  dall’inizio della sua carriera ad oggi ha dato volto e voce, e a cui deve buona parte del suo successo. Questo in sintesi il leitmotiv di “Tutti con me”, la commedia di Biagio Izzo e Bruno Tabacchini, andata in scena ieri sera al teatro Umberto di Nola.

 

Da dove nasce l’idea di “Tutti con me”, la commedia in cui vengono praticamente “annientati” tutti i suoi personaggi?

“Tutti con me” nasce dal desiderio del pubblico di rivedere in scena Bibì, Amedeo, Assunta, personaggi che hanno caratterizzato la mia carriera. Con Bruno Tabacchini abbiamo pensato ad un modo originale di riproporli e per questo ci siamo inventati una seduta psicoterapeutica, dove ho dato volto e voce al mio inconscio grazie al mio psicoterapista che tira fuori  i due personaggi, entrambi i killer, che hanno il compito di cancellare il mio passato e quindi i diversi “ruoli” che di volta in volta ho interpretato. Anche perché la società ti addita, dice che per interpretare i grandi artisti “devi toglierti la scorza”, cancellare il passato, e quindi in scena cerchiamo di raggiungere questo scopo, pur tra mille peripezie. Ma alla fine si sa che la storia di un uomo non si può cancellare.

 

In ogni suo spettacolo lei guarda con ironia alla realtà, all’attualità politica, sociale ed economica. Ma tra una risata e l’altra lei offre anche tanti spunti di riflessione.  Come si pone quindi un artista come lei di fronte alla crisi? Quali sono le difficoltà che lei incontra da uomo e da showman?

Se parli della mia vita normale, di uomo, la situazione è diventata complicata, come per qualsiasi altra persona. Noi facciamo un mestiere da “precari”, non ci è garantito nulla,  non abbiamo un posto fisso. Ogni giorno ci dobbiamo guadagnare da vivere . Però è il nostro mestiere, ce lo siamo scelti e speriamo di continuare a farlo bene, per riuscire anche a “campare”. Nello spettacolo invece vengo  agevolato, perché sai bene che l’ironia nasce dalle disgrazie  altrui, dalle difficoltà che ogni giorno la vita ci pone. E da questo punto di vista non ho difficoltà, anzi ho tante idee da mettere in pratica, ma ti confido che preferirei averne meno e vivere meglio.

 

Per concludere, una battuta sulla ricandidatura di Silvio Berlusconi?

Io sono apolitico, non ne capisco di politica. Credo che oggi non esista più la bandiera, i valori per i quali la gente era disposta a farsi ammazzare. Oggi esiste solo la convenienza, c’è la persona carismatica che ti dà la possibilità di fare delle cose che altri non ti danno. Bisogna dunque scegliere chi riesce a farti vivere meglio. Quindi che sia Berlusconi, Bersani, Renzi o Vendola, noi chiediamo solo una vita normale. Ma  chissà se ce la daranno.

 

Carmela Iovino

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