Un tribunale bielorusso ha condannato a 18 anni di prigione Sergei Tikhanovsky, blogger ed esponente dell’opposizione al regime di Alexander Lukashenko. Dopo il suo arresto pochi mesi prima delle elezioni presidenziali di agosto 2020, la moglie Svetlana ha preso il suo posto nella campagna elettorale, divenendo uno dei volti del fronte anti-Minsk.
Al termine di un processo a porte chiuse durato mesi in un centro di detenzione della città di Gomel, il tribunale ha trovato Tikhanovsky colpevole di organizzare rivolte e incitare all’odio sociale, scrive il quotidiano statale Sovetskaya Belarus. Uno degli altri cinque imputati processati insieme a Tikhanovsky, il sessantancinquenne Mikola Statkevich, è stato condannato a 14 anni. Statkevich aveva corso contro Lukashenko alle elezioni del 2010 ma era stato condannato a sei anni. Liberato nel 2015, gli fu impedito di correre alle presidenziali del 2020. Sia Tikhanovsky che Statkevich erano agli arresti dal maggio 2020. Igor Losik, accusato di utilizzare il suo popolare canale Telegram per incitare alla rivolta, e il blogger Vladimir Tsyganovich sono stati condannati a 15 anni. Artyom Sakov e Dmitry Popov, due attivisti vicini a Tikhanovsky, sono stati condannati a 16 anni.