Omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela: è per il momento l’accusa che il pubblico ministero Attilio Pisani contesta a Patrizio Franceschelli, che sabato scorso ha gettato nel Tevere il figlio di 16 mesi. Nelle prossime ore che precedono l’interrogatorio di domani di Franceschelli per parte del gip per la convalida dell’arresto il pubblico ministero ha disposto una serie di accertamenti il cui risultato potrebbe far contestare all’indagato, reo confesso, anche l’aggravante della premeditazione. Dalle indagini è infatti già risultato che nei giorni precedenti l’uccisione del figlio Franceschelli aveva minacciato la compagna di uccidere il bambino se la donna lo avesse lasciato. Anche il fatto che sabato mattina l’uomo si sia recato nella casa della madre della compagna e abbia preso il bambino è un ulteriore elemento all’esame degli investigatori.
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