“Lui non l’ho sentito. Non mi ha chiamato nessuno, non ho parlato con nessuno. Dunque, non ci sono novità”. Lorenzo Bini Smaghi, in un colloquio con Repubblica, smentisce di essere stato contattato dal presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Lui per ora resta al suo posto e non è disposto a dimettersi dal board della Bce nonostante le forti pressioni di Francia e Italia. “Qualunque decisione io prenda, dovrà essere definita e concordata a livello di Banca centrale europea”. Insomma Bini Smaghi non vuole prendere ordini dalla politica. Secondo indiscrezioni il membro del board della Bce avrebbe già rifiutato la presidenza dell’Autorità Antitrust. “Da Statuto – ribadisce ormai Bini Smaghi – posso lasciare solo per un incarico di pari livello: bisogna tener presente che nel Consiglio direttivo della Bce il mio voto vale quanto quello di Draghi”. E sottolinea che le sue dimissioni devono essere compatibili con il principio di indipendenza personale. E le dimissioni, precisa Bini Smaghi “imposte con l’obiettivo di evitare che due membri del Comitato esecutivo abbiano la stessa nazionalità sarebbero incompatibili con quel principio”.
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