Ha raggiunto quota 250 il bilancio delle persone morte in Birmania dall’inizio delle proteste anti golpe: lo ha reso noto l’Associazione per l’assistenza ai prigionieri politici. Secondo l’organizzazione non profit per la difesa dei diritti umani basata in Thailandia, ieri si sono aggiunti alla lunga lista delle vittime altre 3 persone: una è stata uccisa dalle forze di sicurezza a Monywa, nella regione di Sagaing, una è caduta dal quinto piano di un palazzo a Yangon mentre tentava di fuggire durante un’irruzione dei militari nella sede di una ong e una è stata uccisa nei giorni scorsi ma la sua morte non era stata registrata.
La Bbc ha reso noto che il suo giornalista birmano prelevato venerdì scorso nella nella capitale da uomini non identificati, Aung Thura, è stato rilasciato.
I capi delle diplomazie dei 27, riuniti in presenza, hanno dato il via libera a misure restrittive per quattro ufficiali cinesi della regione dello Xinjiang per le violazioni dei diritti umani sulla minoranza musulmana degli uiguri.
Nei giorni scorsi Pechino aveva minacciato ritorsioni, ma il dialogo tra l’Ue e la Cina prosegue. Si apprende da fonti diplomatiche europee. I ministri degli Esteri dell’Ue hanno approvato anche le sanzioni per undici alti ufficiali birmani coinvolti nel colpo di stato e nella repressione violenta dei manifestanti.