L’atto d’accusa su ciò che sta diventando oggi il mondo di Bitcoin,   nato proprio per bypassare il sistema costituito della finanza mondiale, le regole  e i controlli delle banche centrali e ora sta esplodendo cavalcando quelle stesse logiche speculative della finanza che voleva aggirare, arriva proprio a ridosso degli ultimi crolli della regina delle criptovalute. Uno prima di Natale, poi parzialemente recuperato, e l’altro in queste ore che ha visto il prezzo riscendere a 13mila dollari allontanandosi dal record sfiorato di 20mila dollari. Volatilità altissima, anche se ogni crollo è sempre stato recuperato e chi ha investito a inizio anno con prezzi sotto i mille dollari si avvicina a chiudere il 2017 con un bel segno più. Quest’ultima caduta del prezzo deriva dalle possibili strette che la Corea del Sud si prepara ad attuare per limitare le speculazioni legate alla criptovaluta dopo gli attacchi hacker degli ultimi giorni. Tradotto: Seul potrebbe chiudere gli exchange della valuta digitale presenti nel Paese.