Un vertice “interlocutorio”, nel quale si è fatto il punto della situazione alla luce dei ritardi nelle consegne manifestati da Pfizer e Moderna e in attesa dell’ok al vaccino AstraZeneca da parte dell’Aifa, e delle specifiche tecniche di somministrazione per età, previsto per oggi. Riduzioni di dosi, hanno concordato governo e Regioni, che vanno gestite mantenendo il più possibile le fasi e il crono programma del piano già stabilite, gestendo in modo corretto i richiami. Posizioni diverse tra le Regioni sono emerse su come suddividere i vaccini da distribuire: il nodo è se tenere principalmente conto del target individuato a livello nazionale (l’età delle persone da vaccinare) o la popolazione residente (1 vaccino per ogni abitante).
Il governo non ha preso una posizione: in attesa di notizie dell’Aifa, si è riservato una valutazione finale all’esito dell’approfondimento delle Regioni, che si sono aggiornate a breve per un confronto e per trovare un punto di equilibrio. Sul tavolo anche la possibilità, ancora da approfondire, di approntare una ripartizione differenziata a seconda di ogni tipo di vaccino, mentre sulla campagna di vaccinazione Regioni e Ministero della Salute vanno avanti per arrivare a un accordo quadro con i medici di medicina generale. Un nuovo incontro tra governo, Regioni e Arcuri sul piano vaccini si dovrebbe tenere lunedì 1 febbraio.
“A febbraio arrivano ulteriori 4 milioni di vaccini che si sommano ai due già arrivati. Devono essere garantiti e soprattutto noi dobbiamo somministrarli in tempi rapidissimi”. “Continuiamo a mantenere alta la pressione sulle aziende farmaceutiche per il rispetto delle forniture” dei vaccini, ha aggiunto il ministro Boccia.
“La consegna dei vaccini Moderna alle regioni arriverà l’1 febbraio. L’azienda ha comunicato che riduce, in maniera omogenea tra le regioni, del 20% le dosi della consegna dell’8 febbraio (da 163.200 a 132.200) e del 22 febbraio, ma si impegnano a recuperare nel mese di marzo”.
“Con l’ok ad AstraZeneca entriamo in una fase espansiva della vaccinazione e serve tutto il personale che abbiamo selezionato” ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza.