L’ex presidente della Bolivia, Evo Morales, esiliato in Argentina, ha chiesto ieri di inviare una missione internazionale in Bolivia per garantire lo svolgimento di elezioni libere e trasparenti nel Paese. Dopo le dimissioni forzate di Morales e la sua partenza per l’esilio, alla fine di novembre il parlamento boliviano ha approvato una legge che prevede elezioni presidenziali e legislative, dichiarando che l’ex presidente socialista non avrebbe avuto il diritto di essere candidato. Nessuna data è stata ancora fissata per il voto, ricorda oggi l’Afp.
“Abbiamo bisogno di una missione elettorale delle Nazioni Unite, di rappresentanti di Papa Francesco, di paesi amici, per garantire elezioni libere e trasparenti e il rispetto dei risultati”, ha dichiarato Evo Morales in un’intervista alla televisione C5N di Buenos Aires. Morales ha quindi affermato che lui e i suoi sostenitori sono stati vittime di “persecuzioni politiche”. La Bolivia “è sotto una dittatura”, ha insistito.
La presidente ad interim boliviana Jeanine Añez ha annunciato sabato l’imminente emissione di un mandato d’arresto contro Evo Morales, sul quale il nuovo governo ha aperto un’indagine per sedizione e terrorismo. Questa senatrice di destra è stata designata presidente ad interim dopo le dimissioni del suo predecessore il 10 novembre scorso.