Bollette e Draghi: ‘Maxi rincaro per luce e gas’. Inutili i tre miliardi del decreto

Da venerdì maxi rincaro delle bollette. Quella della luce aumenterà del 29,8%, mentre quella del gas salirà del 14,4%. Sono rincari che hanno pochissimi precedenti nella storia italiana.

 Nonostante l’impegno di Mario Draghi, per attenuare l’effetto del rincaro delle materie prime sui mercati internazionali dopo la pandemia, la stangata per i consumatori ci sarà. E sarà una bastonata. I tre miliardi di euro messi in campo con il decreto per attenuare i rialzi dei costi dell’energia hanno fatto qualcosa, ma non abbastanza, per rasserenare le famiglie e le imprese. L’Authority di regolazione per l’energia, l’acqua, i rifiuti (Arera) ha dato ieri nel suo comunicato ufficiale gli aumenti delle bollette per il quarto trimestre dell’anno, che scatteranno quindi dal primo ottobre. 

L’Arera in un comunicato ha dato l’annuncio specificando che “la straordinaria dinamica dei prezzi delle materie prime verso i massimi storici – ancora in forte crescita per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti alla pandemia e le difficoltà nelle filiere di approvvigionamento – e le alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento superiore al 45% della bolletta dell’elettricità e di oltre il 30% di quella del gas”.

Le famiglie possono tirare un mezzo sospiro di sollievo. Senza le misure decise da Palazzo Chigi l’impatto degli aumenti avrebbe portato a un aumento superiore al 45% della bolletta dell’elettricità, e di oltre il 30% del gas (per quest’ ultimo combustibile c’è da contabilizzare anche la riduzione dell’Iva dal 22 al 5%). L’esecutivo ci ha provato. Le risorse stanziate dal governo sono state destinate «al contenimento della bolletta delle famiglie e delle micro-imprese, 2,5 miliardi di euro all’azzeramento degli oneri generali di sistema per il prossimo trimestre, e 500 milioni circa al potenziamento dei bonus».

Per oltre tre milioni di nuclei familiari aventi diritto ai bonus di sconto per l’elettricità e per 2,5 milioni che fruiscono del bonus gas, in base all’Isee, gli incrementi tariffari sono stati «sostanzialmente azzerati dal decreto del governo». C’è poi – sempre per via del decreto – un annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e il potenziamento del bonus sociale alle famiglie in difficoltà. In questo modo l’impatto degli aumenti stato attutito su 35 milioni di clienti (29 milioni di famiglie e 6 milioni di micro-imprese). «Siamo in presenza di un ulteriore incremento del costo delle materie prime, più ampio ed imprevedibile del pre cedente – ha affermato il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini – l’intervento del governo ammorbidisce gli effetti in una fase delicata della ripresa per proteggere i consumatori più fragili».

In termini di effetti finali, per le bollette dell’elettricità nel 2021 la spesa annuale per la famiglia-tipo sarà di circa 631 euro, con una variazione del +30 per cento rispetto al 2020. Corrispondente a un aumento di circa 145 euro su base annua. La spesa annuale della famiglia-tipo per la bolletta gas nel 2021 sarà di circa 1.130 euro, con una variazione del +15% circa rispetto al 2020. Corrispondente ad un aumento di circa 155 euro su base annua. Lo rende noto l’Arera in un comunicato.

Nei confronti con il 2020 si deve tener conto dei prezzi particolarmente bassi riscontrati nel periodo della pandemia. Per l’elettricità, infatti, la spesa annua del 2021 è superiore di circa il 13% rispetto a quella pre-Covid del 2019, mentre per il gas si è sostanzialmente tornati ai livelli del 2019.

L’Autorità è intervenuta annullando transitoriamente gli oneri generali di sistema in bolletta e potenziando il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, grazie al decreto di urgenza del governo che ha stanziato le risorse necessarie, con ciò consentendo di attutire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese.

Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica l’aumento è legato principalmente al rialzo della componente materia prima, con un impatto del +41,5% sul prezzo della famiglia tipo (scomponibile in +41,1% per effetto della voce energia Pe, + 0,4% legato alla voce di dispacciamento Pd), controbilanciato dalla forte riduzione/azzeramento degli oneri generali di sistema, -11,7% tra Asos e Arim, arrivando così al +29,8% finale per la famiglia tipo che non percepisce i bonus di sconto. Invariate complessivamente le tariffe regolate di rete (trasmissione, distribuzione e misura).

Per il gas naturale, l’andamento è determinato da un aumento della componente materia prima, basato sulle quotazioni a termine relative al prossimo trimestre, con un impatto del +30,3% sul prezzo finale della famiglia tipo.

A questo si somma un leggero incremento delle tariffe di rete (trasmissione, distribuzione e misura) +1,8%. Incrementi parzialmente controbilanciati dalla riduzione/azzeramento degli oneri generali di sistema, -3,7%, e dalla diminuzione dell’Iva che pesa per un -14%. Si arriva così al +14,4% per l’utente tipo in tutela che non percepisce i bonus di sconto.

«Siamo in presenza di un ulteriore incremento del costo delle materie prime, più ampio ed imprevedibile del precedente. L’intervento del governo, cui abbiamo fornito il necessario supporto tecnico, ammorbidisce gli effetti in una fase delicata della ripresa per proteggere i consumatori più fragili. Accanto all’attenzione alle famiglie in più grave difficoltà, è ormai evidente l’ampia percentuale di famiglie e imprese che, pur essendo “nella media”, fatica a sopportare la quotidianità. È a maggior ragione necessario un continuo lavoro per sfruttare tutte le opportunità per una riduzione strutturale dei costi energetici». Lo ha dichiarato il presidente di Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente Stefano Besseghini, in merito all’aggiornamento delle tariffe energetiche.

 

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