Il governo Meloni cancella il mercato tutelato anche per i clienti vulnerabili. Anziani con più di 75 anni, disabili, persone che abbisognano di apparecchi medicali salvavita, famiglie povere saranno consegnate al mercato “libero”, cioè a bollette assai più alte.
Grazie a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia e tutti i fautori della cosiddetta concorrenza milioni di italiane e italiani saranno tartassati con la fine del mercato tutelato.
La mancata proroga del mercato tutelato per elettricità e gas è una pugnalata del governo Meloni alle cittadine e ai cittadini. Scrivono mercato ma si legge furto ai danni degli utenti. I dati sono inequivocabili: con il mercato tutelato gli aumenti delle bollette erano più contenuti rispetto al cosiddetto mercato libero.
Noi di Rifondazione Comunista rivendichiamo di esserci sempre opposti alla privatizzazione e alla liberalizzazione del settore energetico. Andando contro sia al centrodestra che al centrosinistra, accomunati dal sostegno al neoliberismo e dall’idea che il libero mercato sia sempre efficiente.
Le tutele graduali sono una presa in giro. Intanto l’aumento sarà del 12%.
Il governo Meloni si è rimangiato le promesse di proroga e si è inchinato alle società private e ai diktat dell’Unione Europea. Il loro sovranismo è una barzelletta. La fine della maggior tutela condanna cittadine/i a essere derubati da società private in nome di una falsa ideologia del mercato.
Tutti sanno che poi alle chiacchiere sul mercato segue il cartello per spennare i cittadini. Gli stessi esponenti della destra hanno ammesso che la maggior tutela garantisce i cittadini dagli aumenti spropositati derivanti da operazioni speculative.
L’opposizione parlamentare dovrebbe fare autocritica per non aver cancellato la norma che prevedeva la fine del mercato tutelato e aver proceduto per proroghe.
I lavoratori, le lavoratrici e le loro famiglie hanno diritto a un modello energetico giusto e sostenibile che funzioni per garantire i loro bisogni non per aumentare gli extraprofitti delle società energetiche e dei loro azionisti.
Nicola Candido, Segretario regionale Sicilia
Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea