Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha deciso per la linea dura dopo quanto accaduto ieri a Rebibbia dove una detenuta ha ucciso sua figlia e ferito gravemente l’altro. Il ministro infatti ha sospeso la direttrice e la vicedirettrice della sezione femminile del carcere e inoltre il vicecomandante del reparto di Polizia Penitenziaria.
La donna ha 30 anni ed è di nazionalità tedesca. Secondo il bollettino dell’Ospedale Bambino Gesù, dove è stato portato in codice rosso, il piccolo ferito ha un grave trauma da caduta con danno cerebrale severo. Il bambino è sottoposto attualmente a supporto rianimatorio avanzato e in ventilazione meccanica. E’ previsto un intervento neurochirurgico. Il paziente è in prognosi riservata. Ieri mattina la donna, in carcere per reati legati alla droga, avrebbe dovuto avere un colloquio con i suoi parenti.
E una tragedia, ha detto, visitando il carcere: ‘Personalmente prego perché il bambino in ospedale possa essere salvato dai medici che stanno facendo di tutto. La magistratura sta già facendo gli accertamenti, posso soltanto dire, e non posso aggiungere nient’altro, che chiaramente il ministero ha già aperto un’inchiesta interna per verificare le responsabilità’.
Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, si è recato nel carcere di Rebibbia con il capo del Dap Basentini. Il procuratore aggiunto Maria Monteleone, coordinatore del pool dei magistrati che si occupa dei reati sui minori, si è recata nel penitenziario.
Da settimane denunciamo i gravissimi episodi che stanno avvenendo nelle carceri italiane, aveva detto il segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Di Giacomo: ‘Chiediamo al ministro della Giustizia un intervento immediato, ha l’obbligo morale di intervenire sulla situazione carceraria, diventata ormai esplosiva’.
Risale al 2011 la legge che prevede l’istituzione degli Istituti Custodia Attenuata Madri, le strutture apposite per far scontare a donne con bambini la loro detenzione, cercando però di offrire ai minori una vita normale.