Boni non si dimette. Formigoni a capogruppo Idv: Sei un pirla

Davide Boni resta al suo posto. L’esponente della Lega Nord non si dimetterà da presidente del consiglio della regione Lombardia. Una decisione supportata anche ‘politicamente’ con la bocciatura della mozione delle opposizioni che chiedevano un passo indietro ai rappresentanti istituzionali del Pirellone indagati. Che sono undici tra maggioranza e opposizione. Una decisione che arriva all’indomani dell’iscrizione nel registro degli indagati con l’accusa di finanziamento illecito ai partiti, dell’assessore alla sicurezza Romano La Russa, fratello del più noto ex ministro Ignazio.

La difesa di Boni. Il presidente leghista Davide Boni impiega due minuti di orologio per parlare della sua vicenda giudiziaria e per ribadire la sua estraneità ai fatti e dare piena fiducia alla Magistratura. L’esponente del Carroccio parla di “tempi mediatici che poco si coniugano con quelli della giustizia: tante cose le ho apprese dai giornali. Non mi sottraggo al confronto, tutt’altro. Trovo però irrispettoso che quest’aula sia per qualcuno il luogo giusto per rispondere alle insinuazioni”. E chiude il suo intervento ribadendo la volontà di “non fare passi indietro: ribadisco la mia fiducia nei confronti dell’azione della magistratura e nel contempo continuerò a fare il Presidente di questo Consiglio regionale”.

Formigoni a capogruppo Idv: Sei un pirla. Ma a tenere banco nell’aula del consiglio regionale della Lombardia è stato il duro battibecco, con relative offese, tra il presidente della Giunta, Roberto Formigoni, e il capogruppo Idv, Stefano Zamponi. Durante il dibattito sulla cosiddetta ‘mozione Boni’, il numero uno del Pirellone ha urlato “pirla, informati tu, pirla” all’indirizzo di Zamponi che lo aveva accusato di non aver mai lavorato. Poi, richiesto di scusarsi dal presidente di turno Carlo Saffioti, Formigoni ha preso la parola: “Mi correggo, lei è un bugiardo”. Dall’Italia dei Valori sono immediatamente piovute critiche alle frasi ‘offensive’ pronunciate dal governatore lombardo. Stefano Zamponi, capo gruppo dell’Idv, non ci sta a passare per ‘un pirla o un bugiardo’ e chiede l’istituzione di un giurì d’onore oltre che “una censura formale” da parte della presidenza per le affermazioni del governatore.

Formigoni, nonostante gli attuali undici indagati del consiglio regionale, non ha alcuna intenzione di dimettersi. “Non c’è nessun dubbio sul mio operato e non capisco le opposizioni che chiedono cose che non stanno né in cielo né in terra”. Nonostante al Pirellone sia investito da una bufera ‘corruzione’ il Governatore invita a “distinguere caso per caso” e a evitare facili strumentalizzazioni perché il fenomeno “non riguarda solo la Lombardia e la politica”. Come dire sono tutti fenomeni ascrivibili a ‘casi personali’ e non ascrivibili ad un ‘sistema partitico”. Intanto oggi vedrà l’ultimo indagato, l’assessore La Russa, e valuterà se chiedere le dimissioni del fratello dell’ex ministro della Difesa.

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