Ecco la nuova indennità prevista dal governo Draghi nel decreto Aiuti: come funziona, cosa serve fare per averla e il fac-simile del modulo da compilare
Si continua in queste settimane a parlare di Bonus 200 euro, ma non a tutti è chiaro come funziona e a chi spetta. Tanto per cominciare, va detto che si tratta di una nuova indennità introdotta dal governo Draghi nel cosiddetto decreto Aiuti, nel quadro delle misure adottate in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, e di politiche sociali, come risposta sia alla crisi energetica che alla guerra in Ucraina.
Indice
A chi spetta: i requisiti
Quali redditi bisogna considerare
Cos’è il sistema Uniemens e a cosa serve
Cosa succede se si hanno più rapporti di lavoro
A cosa serve l’autocertificazione: scarica qui il fac-simile in pdf
A chi spetta: i requisiti
La misura, però, è una tantum, ovvero corrisposta soltanto una volta. Il Bonus 200 euro spetta a tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati – questi ultimi a prescindere dalla circostanza che assumano o meno la natura di imprenditore -, una sola volta appunto. Sono esclusi dal Bonus i rapporti di lavoro domestico.
Il Bonus è erogato a tutti i lavoratori dipendenti pubblici e privati dal datore di lavoro nella busta paga di luglio, nel limite della retribuzione mensile imponibile ai fini previdenziali di 2.692 euro mensili e 35mila euro annui.
Ecco i requisiti necessari per ottenere il Bonus 200 euro:
non essere titolare di pensione o di reddito di cittadinanza (in questi casi il Bonus non deve essere erogato dal datore di lavoro ma dall’Inps)
aver beneficiato dell’esonero contributivo dello 0,8% nel primo quadrimestre del 2022 per almeno una mensilità (nell’eventualità di essere stato assunto alla fine del periodo)
non essere beneficiario del Bonus con altri datori di lavoro, nella consapevolezza che è erogato una sola volta per ciascun avente diritto.
Quali redditi bisogna considerare
Attenzione: l’INPS ha chiarito che nel computo della soglia di reddito da rispettare, per poter aver diritto all’erogazione del Bonus, vanno inclusi tutti i redditi di qualsiasi natura, con la sola eccezione dei seguenti:
rendita casa di abitazione e relative pertinenze;
trattamenti di fine rapporto;
emolumenti arretrati sottoposti a tassazione separata;
ANF, assegni familiari e assegno unico universale;
assegni di guerra, indennizzi da vaccinazione o trasfusione;
indennità di accompagnamento.
Il bonus una tantum da 200 euro è fiscalmente esente.
I datori di lavoro, in mancanza di dichiarazione contraria da parte dei dipendenti, devono erogare il Bonus insieme alla retribuzione del mese di luglio, e poi compenseranno il relativo importo attraverso il cosiddetto sistema Uniemens. L’erogazione dell’indennità una tantum genera infatti un credito che il datore di lavoro può compensare in sede di denuncia contributiva mensile.
L’indennità da 200 euro una tantum è prevista anche per i disoccupati e i cassintegrati a 0 ore che risultino tali nel mese di giugno. In entrambi i casi sarà l’INPS a erogare il contributo nel mese di luglio.
Cos’è il sistema Uniemens e a cosa serve
Uniemens è il sistema unico di inoltro delle denunce mensili relative ai lavoratori dipendenti. In precedenza, le denunce mensili venivano inoltrate all’INPS attraverso l’utilizzo di due diversi modelli: DM10/2 ed EMENS.
La legge 24 novembre 2003, n. 326 ha stabilito che i datori di lavoro devono comunicare mensilmente all’INPS i dati retributivi e le informazioni utili al calcolo dei contributi.
Il passaggio a regime è avvenuto ufficialmente dal 1° gennaio 2010. Il servizio è rivolto ed è obbligatorio per tutti i datori di lavoro. Per i datori di lavoro, l’invio del flusso Uniemens deve avvenire entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di competenza. Se l’ultimo giorno è festivo, il termine è prorogato al primo giorno lavorativo del mese successivo.
L’invio della denuncia mensile tramite flusso Uniemens deve essere inoltrato online all’INPS attraverso il servizio dedicato sul sito ufficiale dell’INPS.
L’indennità è riconosciuta in via automatica, in misura fissa, una sola volta, previa acquisizione da parte del datore di lavoro di una dichiarazione del lavoratore con la quale lo stesso dichiari, ricorrendone le circostanze, “di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18”.
Cosa succede se si hanno più rapporti di lavoro
Il Bonus è riconosciuto anche a coloro che abbiano più rapporti di lavoro. Pertanto, il lavoratore, laddove titolare di più rapporti di lavoro, potrà chiedere il pagamento dell’indennità una tantum a un solo datore di lavoro, dichiarando a quest’ultimo di non avere fatto analoga richiesta ad altri datori di lavoro.
Nell’ipotesi in cui dovesse risultare, per lo stesso lavoratore dipendente, che più datori di lavoro abbiano compensato il Bonus, l’INPS comunicherà a ciascun datore di lavoro interessato la quota parte dell’indebita compensazione effettuata, per la restituzione all’Istituto e il recupero verso il dipendente, secondo istruzioni che verranno fornite in un successivo messaggio dell’INPS.
L’importo indebitamente riconosciuto al lavoratore, ai fini del recupero, sarà suddiviso in parti uguali tra i diversi datori di lavoro interessati alla restituzione.
A cosa serve l’autocertificazione: scarica qui il fac-simile in pdf
Per capire bene come deve fare il lavoratore ad autocertificare di avere diritto al Bonus bisognerà aspettare il decreto attuativo. Ma il decreto Aiuti prevede già che sia il lavoratore ad autocertificare la propria posizione per avere accesso al Bonus: deve, insomma, comunicare di volerlo. Solo così si sbloccherà l’accredito nella busta a paga a luglio.
Il documento conterrà con tutta probabilità i dati anagrafici del dipendente (nome, data e luogo di nascita, residenza e indirizzo, codice fiscale) e i dati del datore di lavoro (nome o ragione sociale, codice fiscale e partita Iva).
Il lavoratore sarà inoltre tenuto a dichiarare di essere in possesso dei requisiti necessari per ottenere il Bonus.
Un fac-simile di modello di autocertificazione è stata già ipotizzata dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro (la potete visionare e scaricare gratuitamente qui).
Vi abbiamo spiegato in questa guida quali sono le regole per avere il Bonus da 200 euro, che variano in base alla categoria a cui appartiene il beneficiario. L’indennità potrebbe essere presto estesa a una più ampia platea, come vi abbiamo anticipato qua.
Bonus 200 euro, serve l’autocertificazione