Bonus acqua potabile, rimborso più basso: si riduce il credito d’imposta

Bonus acqua potabile, i contribuenti che hanno sostenuto nel corso del 2021 spese relative all’acquisto e installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica potranno contare su un rimborso meno consistente di quanto previsto.

Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 31 marzo ha stabilito infatti che l’importo da indicare nel modello 730/2022 o da utilizzare in compensazione mediante modello F24 scende al 30,37 per cento del credito richiesto.

Con il provvedimento del 31 marzo 2022, l’Agenzia delle Entrate ha fatto notare che a fronte di 5 milioni di euro stanziati per il finanziamento del bonus acqua potabile del 50 per cento per le spese sostenute nel 2021, sono stati richiesti un totale di 16.461.141 milioni di crediti d’imposta, una somma di gran lunga superiore rispetto alle risorse disponibili.

L’importo del credito d’imposta fruibile da ciascun beneficiario è stato quindi riparametrato rapportando il limite complessivo di spesa all’importo totale dei crediti risultanti dalle comunicazioni presentate.

L’importo da indicare nel modello 730/2022 o da utilizzare in compensazione mediante modello F24 non è più del 50% ma sarà pari al 30,3745% del credito indicato nella comunicazione trasmessa all’Agenzia delle Entrate entro lo scorso 28 febbraio.

Ad esempio: un contribuente che ha sostenuto spese per 1.000 euro (importo massimo previsto per i soggetti privati), se teoricamente avrebbe dovuto beneficiare di un credito d’imposta pari a 500 euro, ossia il 50 per cento della spesa sostenuta, in realtà avrà diritto ad un rimborso pari a 150 euro circa (30,37 per cento del credito richiesto).

Il bonus acqua potabile è un credito di imposta per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione e raffreddamento dell’acqua, oltre che per gli strumenti di addizione di anidride carbonica alimentare.

Tutti gli interventi devono essere finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate dagli acquedotti, e quindi dai rubinetti.

L’importo massimo delle spese su cui poi è possibile calcolare l’agevolazione è fissato a:

  • 1.000 euro per ciascun immobile per le persone fisiche.
  • 5 mila euro per le altre categorie di immobili utilizzate da esercenti attività di impresa, arti e professioni e per gli enti commerciali.

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