Bonus assunzione giovani, a chi spetta: le istruzioni nella circolare Inps

L’Inps ha fornito le istruzioni per fruire dell’esonero contributivo per i datori di lavoro che impiegano lavoratori under 36. Si tratta del bonus assunzioni giovani, l’agevolazione prevista dalla legge di Bilancio 2021 per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate nel 2021 e nel 2022.

Le indicazioni sono contenute nella circolare numero 56 del 12 aprile, in cui l’Istituto ricorda che l’esonero contributivo non è ancora utilizzabile perché necessita dell’apposita autorizzazione dell’Unione Europea che non è ancora arrivata.
In ragione del fatto che sulla questione si attende l’orientamento della Commissione europea, con la quale è stata avviata una interlocuzione, si precisa che, con apposito messaggio, che verrà pubblicato a conclusione della suddetta interlocuzione, saranno emanate le istruzioni per la fruizione della misura di legge in oggetto, con particolare riguardo alle modalità di compilazione delle dichiarazioni contributive da parte dei datori di lavoro”.

Bonus assunzione giovani, cos’è e a chi spetta

Il bonus assunzioni giovani per il biennio 2021-2022 è stato introdotto dalla Legge di Bilancio n.178 insieme al bonus per le donne lavoratrici, come esonero contributivo al 100 per cento per i datori di lavoro.

Il bonus assunzioni è riservato ai datori di lavoro con riferimento ai soggetti che alla data della prima assunzione incentivata non abbiano compiuto il 36esimo anno di età.

In generale possono accedere all’esonero contributivo del 100% tutti i datori di lavoro privati, a prescindere dalla circostanza che assumano o meno la natura di imprenditore, compresi i datori di lavoro del settore agricolo. Il bonus assunzioni giovani 2021 non spetta:

  • alla Pubblica Amministrazione;
  • alle imprese del settore finanziario.

Bonus assunzioni giovani, quanto vale

L’incentivo è pari, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, all’esonero dal versamento del 100% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui.

La soglia massima di esonero della contribuzione datoriale riferita al periodo di paga mensile è, pertanto, pari a 500 euro (€ 6.000/12) e, per rapporti di lavoro instaurati e risolti nel corso del mese, detta soglia va riproporzionata assumendo a riferimento la misura di 16,12 euro (€ 500/31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero contributivo.

Nelle ipotesi di rapporti di lavoro a tempo parziale, il massimale dell’agevolazione deve essere proporzionalmente ridotto.

Bonus assunzione giovani, esonero per 3 o 4 anni

L’esonero contributivo come incentivo all’assunzione spetta in generale per 36 mesi, e quindi per 3 anni ai datori di lavoro nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui, e nello specifico per 48 mesi, quindi per 4 anni ai datori di lavoro privati che effettuino assunzioni in una sede o unità produttiva che si trovi nelle seguenti regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

Bonus assunzione giovani, quali sono i rapporti di lavoro incentivati

Come specifica la circolare Inps, l’esonero contributivo al 100% per tre o quattro anni spetta per:

  • le nuove assunzioni a tempo indeterminato;
  • le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato.

Le assunzioni devono essere effettuate nel biennio 2021-2022 per i soggetti che alla data dell’evento incentivato, quindi dell’assunzione o della trasformazione, non abbiano compiuto il 36esimo anno di età (Il requisito anagrafico si intende rispettato qualora il lavoratore, alla data dell’assunzione, abbia un’età inferiore o uguale a trentacinque anni e 364 giorni) e non siano stati occupati a tempo indeterminato con il medesimo o con altro datore di lavoro nel corso dell’intera vita lavorativa.

Restano esclusi dal beneficio:

  • i rapporti di apprendistato;
  • i contratti di lavoro domestico;
  • i contratto di lavoro intermittente o a chiamata;
  • il rapporto di lavoro a tempo indeterminato di personale con qualifica dirigenziale;
  • le prestazioni di lavoro occasionale.

La circolare specifica che l’esonero spetta anche per le assunzioni a tempo indeterminato a scopo di somministrazione, ancorché la prestazione lavorativa sia resa verso l’utilizzatore nella forma a tempo determinato.

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