Un bonus di 150 euro per ogni figlio a carico fino a 18 anni e di 100 euro per figli dai 18 ai 25 anni che non abbiano ancora un reddito.
È quanto prevede il disegno di legge recante ‘Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico’ all’esame della commissione finanze del Senato che dovrebbe essere approvato in tempi brevi, prima di Natale.
Il ddl è stato presentato nel 2014 con il fine dichiarato di aiutare i nuclei familiari con un contributo fisso e cercare così di rilanciare la natalità. Secondo i dati, un quinto delle famiglie italiane con tre figli a carico non riesce a soddisfare i bisogni fondamentali, da qui l’idea dei firmatari del ddl di sostituire tutte le misure attuali (il bonus bebè ma sembra anche il bonus asilo nido e i precedenti assegni famigliari) con un unico bonus disponibile per tutti i nuclei che hanno figli a carico. Verranno però mantenute le detrazioni per il coniuge a carico, per gli altri familiari e per i minori disabili.
- 0-18 anni – 150 euro
- 19-26 anni – 100 euro (a patto che il ragazzo sia ancora a carico dei genitori e non abbia un reddito complessivo Irpef al di sopra dei 2.840,51 euro annui, al lordo degli oneri deducibili).
Si potrà ricevere il bonus per intero se si ha un reddito ISEE che non supera i 30.000 euro mentre se l’ISEE è tra 30.000 e 50.000 euro il bonus si riduce progressivamente fino ad azzerarsi. Le soglie aumentano inoltre al crescere del numero dei figli (5mila euro per ogni figlio ulteriore) e l’assegno verrebbe versato, con importi inferiori (circa 100 euro), fino al compimento del 26simo anno di età. L’intervento avrebbe la ratio di abbassare il costo di un bambino per tutta la durata dell’infanzia e dell’adolescenza, e non soltanto per i primi tre anni di vita, incoraggiando così le coppie ad avere un figlio in più. Dal punto di vista dei fondi per garantire il bonus, secondo le simulazioni presentate, le misure comportano una spesa di oltre 23 miliardi di euro.