Istruttoria Garante della Privacy sul bonus dell’Inps. Tridico in audizione alla Camera venerdì 14.
E’ stata aperta l’istruttoria da parte del Garante della Privacy sul bonus dell’Inps. Nelle prossime ore l’Autorità potrebbe chiedere all’Istituto di Previdenza tutte le carte dei deputati e degli altri politici che hanno richiesto il beneficio destinato a tutti i possessori delle partite Iva. Fari puntati sul comportamento dello stesso ente gestito da Pasquale Tridico e sul provvedimento del Governo. Atteso nei prossimi giorni un responso da parte del Garante con l’esecutivo ma anche lo stesso presidente dell’Inps che sono chiamati a superare uno scoglio importante.
aUn altro passaggio decisivo di questa vicenda potrebbe essere venerdì 14 agosto 2020 quando il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, sarà ascoltato in audizione alla Camera. Molta attesa per le sue dichiarazioni che potrebbero spiegare molte cose sul caso. In quello stesso giorno Montecitorio potrebbe avanzare la richiesta all’Istituto di Previdenza di chiedere i nomi dei parlamentari che hanno usufruito del beneficio.
Privacy che è stata annullata dallo stesso Garante che ha ritenuto giusto far sapere l’identità delle persone che hanno utilizzato questi voucher.
Il Garante della Privacy ha ‘aperto’ alla possibilità di pubblicare i nomi delle persone coinvolte in questa vicenda: “La privacy – si legge nella nota citata da La Repubblica – non è d’ostacolo alla pubblicità dei dati relativi ai beneficiari del contributo laddove, come in questo caso, da ciò non possa evincersi, in particolare, una condizione di disagio economico-sociale dell’interessato“. La Camera è al lavoro per inviare una prima richiesta ufficiale all’Inps che dovrà comunicare nel giro di pochi giorni i nomi dei deputati coinvolti in questa vicenda. Si tratta, secondo le ultime indiscrezioni, di due leghisti e uno del MoVimento 5 Stelle anche se non c’è nessuna conferma ufficiale.
Intanto sono stati sospesi Elena Murelli e Andrea Dara. “Dopo aver ascoltato e verificato le rispettive posizioni, si conferma il provvedimento della sospensione’, dice il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari. Entrambi i deputati hanno percepito il bonus Inps di 600 euro previsto per i titolari di partita Iva. “Pur non avendo violato alcuna legge – dice Molinari – è inopportuno che parlamentari abbiano aderito a tale misura e per questa ragione abbiamo deciso e condiviso con i diretti interessati il provvedimento della sospensione. E’ comunque incredibile che i vertici dell’Inps non abbiamo versato ai lavoratori che aspettano da marzo quanto dovuto e che abbiano invece versato a chi non era in difficoltà. In qualsiasi altro paese i parlamentari sarebbero stati sospesi ma il presidente dell’INPS sarebbe stato licenziato”.
“Ho dato indicazione che chiunque abbia preso o fatto richiesta del bonus – aveva preannunciato già in mattinana il segretario della Lega Matteo Salvini ad Agorà Estate – venga sospeso e in caso di elezioni non ricandidato”. “Tridico si deve dimettere? Io non faccio processi a nessuno e guardo a casa mia dove sono inflessibile. Domanderemo però al presidente dell’ Inps come abbia fatto a non pagare il bonus a chi ne aveva bisogno per darlo invece ai parlamentari”.
“Incontrerò il vicepresidente Gianluca Forcolin e i consiglieri Riccardo Barbisan ed Alessandro Montagnoli. Dopo di che renderò note le decisioni”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in merito alla vicenda ‘bonus’. “Ricordo che sono stato io, per primo, a porre la questione a livello nazionale, perché penso che sia fondamentale la chiarezza; bisogna avere sempre la schiena diritta. Dopo di che – ha precisato – stiamo parlando di un provvedimento che non è affatto illegale, bensì di un tema di opportunità. Abbiamo tre casi tra loro differenti: due consiglieri che hanno chiesto il bonus, lo hanno ottenuto e poi hanno documentato di aver fatto beneficenza elargendola a terzi; dall’altro abbiamo un vice presidente che è socio di minoranza di uno studio associato che ha presentato domande per i soci e i clienti”.
A Firenze Ubaldo Bocci si è dimesso dal ruolo di coordinatore del centrodestra in Palazzo Vecchio a seguito delle polemiche sul bonus di 600 euro dell’Inps. Bocci, già candidato a sindaco contro Dario Nardella, resta nella carica di consigliere comunale. “Ho comunicato la mia decisione ai tre capogruppo di Fi, Fdi e Lega di lasciare l’incarico di coordinatore del centrodestra in consiglio comunale – spiega all’Ansa – Sono uomo di centrodestra e poiché mi rendo conto che in questa fase la mia figura è divenuta ingombrante, di ostacolo, ho deciso per lealtà verso la coalizione di lasciare questo ruolo”. Bocci ribadisce di aver preso il bonus “per smascherare una legge fatta male” e di averlo destinato “a beneficenza”. “Il mio errore – aggiunge – non è stato percepire il bonus e poi darlo in beneficenza, ma ex post, col senno di poi, l’errore è stato non averlo restituito all’Inps dopo aver dimostrato l’approssimazione di questa legge”.