A man walks past a screen showing the Hong Kong share index at a brokerage firm in Hong Kong, Wednesday, July 8, 2015. The Hang Seng Index has dropped in morning trading following more big losses on mainland markets. Chinese stocks led a slump in Asian markets on Wednesday as the sell-off in Shanghai intensified and Greece's future in the euro remained highly uncertain. (ANSA/AP Photo/Kin Cheung)

Borsa: Asia a picco, timori contagio da Grecia e Cina

La Borsa di Milano prosegue in buon rialzo e l’Ftse Mib sale ora dell’1,24%, mentre sono in evidenza A2A (+3,94%), Telecom (+3,40%) e Saipem (+3,57%) e rimbalzano anche le banche, con Mps (+3,94%) e Bper (2,84%). Giù il lusso con Tod’s (-2,29%) e Ferragamo (-1,04%). Poco mossa Fca (-0,08%). Apertura positiva per la Borsa di Francoforte, con l’indice Dax che sale dello 0,25% a 10.702,9 punti. La Borsa di Parigi apre in rialzo. L’indice Cac 40 guadagna lo 0,38% a 4.622,0 punti. La Borsa di Londra apre in rialzo dello 0,3%. L’indice Ftse 100 è a 6.454,1 punti.  Chiusura pesante per la borsa di Hong Kong ‘contagiata’ dalla caduta delle borse cinesi. L’indice Hang Seng ha chiuso in calo del 5,84%. In corso di seduta il listino è arrivato a perdere fino all’8,6%, un tonfo che non si vedeva dall’ottobre 2008. La Borsa di Shanghai ha chiuso con un ribasso del 5,9%, quella di Shenzhen del 2,94%. Chiusura in forte ribasso per la borsa di Tokyo, come tutti i listini asiatici spaventata dal fatto che la crisi greca e la bolla del mercato azionario cinese possano intaccare la crescita economica globale. L’indice Nikkei ha terminato le contrattazioni in calo del 3,14%. Le autorità cinesi hanno annunciato oggi una serie di misure di sostegno al mercato dopo che il crollo degli indici delle principali Borse del Paese è proseguito con perdite del 4% a Shanghai e del 4,2% ad Hong Kong. Il governo ha ordinato alle compagnie statali di comprare azioni, ha aumentato la quantità’ di azioni che le compagnie di assicurazioni possono acquistare e ha promesso di continuare a fornire liquidità a credito agli investitori. Dopo una crescita del 150% in un anno a partire dal giugno 2014, il 12 giugno di questo anno è iniziato nelle Borse di Shanghai e Shenzhen un crollo che sembra inarrestabile, che ha colpito soprattutto i piccoli investitori e quelli giunti negli ultimi mesi sul mercato. In precedenza più di 1.400 imprese, cioè più della metà di quelle quotate a Shanghai e Shenzhen, hanno chiesto la sospensione della vendita delle loro azioni nel tentativo di contenere le perdite. La People’s Bank of China ha assicurato che fornirà al mercato“ampia liquidità” per arrestare il crollo delle borse di Shanghai e Shenzhen. La banca centrale, riporta Bloomberg, ha promesso grande attenzione a quello che succede sul mercato e che farà ciò che è in suo potere per prevenire rischi sistemici. Il comunicato della Pboc è stato emesso poco dopo che nella notte l’indice di Shanghai è arrivato a perdere l’8%.

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