E’ panico sui mercati. Inizio si settimana nero per i listini asiatici. Pesano i timori sulla tenuta della Cina e un rallentamento economico globale, le turbolenze sulle valute dei paesi emergenti e le incertezze che aprono le nuove elezioni in Grecia, dopo le dimissioni del premier Tsipras. L’Orso arriva anche sulle borse europee. Sprofonda in avvio di seduta la Borsa di Milano. Il Ftse Mib cede il 3,62% a 20.936 punti. Quattro sospensioni subito dopo aver fatto prezzo per Buzzi Unicem, Moncler, Unipolsai e Yoox fermate in asta di volatilità. La borsa di Londra apre in calo. L’indice Ftse 100 dopo i primi scambi ha perso il 2,51% scendendo a 6.032 punti. Venerdì la principale borsa europea aveva chiuso perdendo il 2,83%.Il peggior calo degli ultimi quattro anni per i listini asiatici ancora nella bufera. L’indice di riferimento della regione, l’Asia Pacific Index ha perso il 4,9% – il peggior calo da agosto 2011 – mentre Shanghai (-8,8%) non subiva un tale scossone dal 2007. L’Orso continua a mordere Hong Kong (-4,63%) e Tokyo ha lasciato il 4,61 per cento. I timori sulla tenuta dei mercati finanziari e dell’economia della Cina e l’indebolimento del dollaro sullo yen, intorno a 120, affondano la Borsa di Tokyo che cede il 4,61%, vicino al minimo intraday prossimo al 5%. L’indice Nikkei brucia 895,15 punti e scende sotto quota 19.000 per la prima volta da meta’ marzo, fino a 18.540,68.Dopo il crollo di venerdì del prezzo del petrolio a New York sceso ai minimi dal 2009, il tonfo si replica questa mattina a Londra con il Brent sceso sotto i 45 dollari al barile, per la prima volta al 2009. A pesare è la scelta dell’Iran di aumentare la produzione di petrolio. Il Brent con consegna ad ottobre è sceso del 3,2% a 44 dollari al barile.Nella bufera che sta investendo anche il mercato delle materie prime l’oro torna a essere un bene rifugio. Il metallo giallo è infatti stato risparmiato dal crollo del prezzo delle commodity ai minimi dal 1999. Il lingotto a consegna immediata è pagato 1.158 dollari all’oncia con una leggera flessione dello 0,2%. L’oro venerdì ha chiuso ai messimi toccando 1.168 dollari all’oncia. Il livello più alto da luglio. Prosegue il rally dell’euro, ancora in rialzo in apertura dei mercati valutari europei che non credono ad un imminente rialzo dei tassi Usa da parte della Fed. La divisa comunitaria viene scambiata a 1,425 dollari migliorando rispetto ai 1,1366 dollari di venerdì dopo la chiusura di Wall Street. L’euro è invece in leggera perdita rispetto allo yen. La moneta comune viene scambiata a 138,41 yen in calo rispetto ai 138,7 yen di venerdì.
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