Fatta ammenda per gli errori del passato e ammesso che il dossier Autostrade è stato tenuto aperto troppo a lungo, il premier Conte ora pressa il Pd, che ancora non avrebbe preso una decisione sulla questione delle concessioni. O meglio, gli umori dei dem vanno verso un accordo con Aspi per la revisione degli accordi. E la sensazione in effetti è che si stia tirando la corda fino al limite. O meglio, fino all’ultimatum anticipato da Conte. O da Autostrade per l’Italia arriva una proposta entro le prossime ore o si procederà con l’iter per la revoca delle concessioni.
Il MoVimento chiede la revoca, il Pd tratta con Autostrade per la revisione degli accordi.
Già durante le trattative per la nascita del governo Conte Bis il caso Autostrade rappresentava un nodo difficile da sciogliere. E in effetti ancora non è stato sciolto. Il Movimento 5 Stelle ripeteva come un mantra la frase revoca delle concessioni, il Pd mitigava con la parola revisione. L’intenzione di non aprire la discussione su un dibattito divisivo e l’emergenza coronavirus hanno congelato la questione, che ora deve essere risolta in poche ore. Ha fretta anche il Presidente del Consiglio che con il suo ultimatum ad Aspi avverte anche il Partito democratico. Se nelle prossime ore non dovesse arrivare una proposta convincente e soddisfacente si procede con la revoca delle concessioni.
Con ogni probabilità la partita su Autostrade si concluderà in Consiglio dei Ministri. A quel punto Conte potrebbe ritrovarsi una maggioranza ricompattata o un governo a pezzi.
Maria Elena Boschi ha lanciato un avvertimento al premier: “Nell’ultimo mese Italia Viva ha salvato l’esecutivo al Senato almeno 4 volte”, adesso tocca a Conte. La capogruppo di Italia Viva alla Camera, in un’intervista a Repubblica, ha spiegato che la revoca all’Aspi aprirebbe un contenzioso miliardario che avrebbe ripercussioni sui cittadini e allo stesso tempo sulla tenuta del governo.
Noi difendiamo l’interesse pubblico – ha dichiarato Boschi -. E vogliamo una risposta politica, non populista. Se in due anni si è rifatto il ponte e non si è fatta la revoca è perché giuridicamente questa scelta è pericolosa. Espone gli italiani al rischio di un contenzioso miliardario, peraltro creando incertezza sulla gestione della rete autostradale e sui posti di lavoro.
In merito all’ipotesi di una revoca, Boschi ha aggiunto: “Penso che Aspi non voglia evitarla, ma abbia tutto l’interesse di arrivarci per scatenare una guerra legale che durerà anni e si scaricherà sulle prossime generazioni. Forse anche nel governo c’è chi la pensa così: facciamo la revoca, tanto le penali le pagheranno i nostri nipoti. Questo approccio è sbagliato. Serve serietà”.
In particolare, l’avvertimento al premier Giuseppe Conte è questo: “Nell’ultimo mese Italia Viva ha salvato l’esecutivo al Senato almeno 4 volte, senza contare il salvataggio di Bonafede. Dunque, sì il governo rischia, ma perché rischia tutti i giorni. Nel merito: a noi non interessa convincere i 5Stelle, né siamo gli avvocati difensori dei Benetton”.
“Adesso però tocca a Conte; ora deve iniziare a chiudere. Ogni giorno che perdiamo sono soldi sprecati. Soldi degli italiani”.
Boschi, infine, ha speso alcune parole sul possibile ingresso di Forza Italia nella maggioranza: “Sono d’accordo sul principio ma non ci stiamo lavorando. Non noi almeno. Forse il Pd o Conte, non noi. Mi sembra importante che Prodi l’abbia detto. Dopodiché, non sono convinta che Berlusconi lo voglia fino in fondo. Il Cavaliere cambia spesso idea”.