La condanna al processo Mediaset farà bene, politicamente, a Silvio Berlusconi. Questa sentenza non segnerà la fine del Cavaliere: anzi sarà un boomerang a suo favore. Umberto Bossi, da vecchio volpone della politica e da fine conoscitore dell’ex presidente del consiglio e dell’ultimo ventennio della politica italiana, scommette ancora una volta sull’uomo di Arcore. Parla poco il Senatur, tranne per tenere ‘calda’ la base di quel popolo padano che fu. E quando lo fa è molto lucido. E su Silvio Berlusconi, nonostante qualche sgambetto di troppo, sulla nuova Forza Italia e sul futuro del centro destra sembra essere più lucido di tanti colonnelli che attorniano il Cavaliere. E a ciò che dice l’ex anima della Lega Nord bisogna, come sempre, porre molta attenzione. Punto primo. “Non credo che sia la fine di Berlusconi. La condanna si traduce in maggior consenso per lui”, dice il Senatur. Punto due: il nuovo corso politica di Forza Italia, e non del Pdl, inizierà con la figlia del Cav. Tanto che benedice la sua discesa in campo. “Potrebbe raccogliere il testimone – sottolinea il leader leghista – E il fatto che sia una donna la avvantaggia”. E il futuro della Lega Nord 2.0 di Bobo Maroni? Discorso sicuramente più articolato, con troppe sfaccettature e qualche nostalgia di troppo, anche se lui non lo ammette. Il Carroccio resta sempre e comunque ‘cosa sua’ e c’è nostalgia. “Nella Lega ho investito tanto. La mia eredità politica, forse, è aver aperto all’idea che le cose si possono cambiare”. E di cose, certo, che ne sono cambiate. Ora il capo è il suo ex delfino Bobo Maroni simbolo della ramazza e del 2.0. Lui ha accettato il nuovo corso della Lega e al governatore della Lombardia manda un messaggio-suggerimento. Roberto fai attenzione “bisogna essere compatti”. E sono parole, anche queste, su cui riflettere.
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