A volte ritornano. Dopo Berlusconi è la volta di Bossi. L’ex segretario del Carroccio scende in campo annunciando di volersi ricandidare, “a meno che la Lega non tiri fuori i fucili”. Tradotto, “a meno che il Carroccio decida di non venire più a Roma e passare a mezzi più rumorosi, più espliciti”. Per Bossi dunque, la Lega deve scegliere: “O fa la lotta democratica in Parlamento o la lotta popolare fuori”. E per l’ex segretario del Carroccio la decisione è semplice: “Lega deve passare alla lotta popolare, fare un altro tipo di battaglia”. Intervistato a Montecitorio, svela i suoi programmi politici: “Ricandidato sì, ma non sarei mai e poi mai senatore a vita. Senatur sì, ma per scelta popolare”.
Si leva invece ad unica voce fuori dal coro, in merito alla ricandidatura di Berlusconi: “Tutti se la prendono con lui, mentre il Cavaliere è una brava persona. Non è come Monti, non ha mai fatto suicidare nessuno, né fa gli interessi delle banche”. “L’attuale premier deve sparire dalla faccia della terra”.
Riguardo ad una probabile alleanza nelle regioni del nord, precisa: “non è arrivata nessuna minaccia”. Ma “non so se ci sono le condizioni. Se ne occupa Maroni”.