Alla fine succederà quello che da anni si dice e si mormora. Quel lungo fidanzamento non tanto ‘nascosto’, condito anche da qualche scaramuccia e da qualche timido allontanamento, seguendo il copione di una classica storia d’amore, sfocerà in un gran bel matrimonio. E sarà un matrimonio che farà tanto, tanto rumore. Giulio Tremonti, l’ex ministro dell’economia di Silvio Berlusconi, è pronto a lasciare il Pdl per aderire alla Lega Nord del suo amico Umberto Bossi. E’ lo stesso Senatur ad annunciare il passaggio durante un pranzo in un ristorante di Bolzano. Le parole del leader del Carroccio nei confronti di Giulio sono dolcissime, apprensive come quelle che due fidanzatini si sussurrano all’orecchio e fa battere loro il cuore. Tanto che il leader della Lega arriva a dire che Tremonti è una persona che “all’estero gode di grande credito e grande fiducia”. E, seguendo il canovaccio della più classica storia d’amore, ecco che Umberto scarica la sua ex. “Giulio è meglio di Silvio”. Insomma non ci sarebbero più dubbi: bisogna solo aspettare la data ufficiale della celebrazione del matrimonio. Passi indietro, a questo punto, Giulio e Umberto non possono farne. E come in tutte le storie d’amore che sfociano nel matrimonio qualche vecchia fiamma, con il cuore spezzato, sarà lì a guardare la scena con gli occhi lucidi e la mente che va ai ricordi di un tempo. Questo Umberto Bossi lo sa bene: comprende che l’ingresso di Tremonti nella Lega scatenerà le sicure gelosie anche di tutti coloro che volevano diventare ufficialmente la ‘prima donna’ del leader lumbard. Ieri sera ha assaporato già un assaggio a La7 con il suo ex fido Roberto Maroni: per ora è stata solo una sfuriatina. Tante parole fuori luogo, almeno per ora, non sono state ascoltate. Ma più di tutti, Umberto, dovrà aspettarsi una sfuriata di Silvio Berlusconi che sicuramente non la prenderà bene. Essere scaricati in questo momento e in questo modo non è bello, nonostante l’ex presidente del consiglio nelle ultime ore non abbia fatto altro che sussurrare frasi d’amore (“è da masochisti rompere con la Lega”). Probabilmente, a questo ennesimo tradimento di Bossi, non risponderà subito e con toni sferzanti. Ma per il Cavaliere, forse, è veramente giunto il momento di non continuare ad inseguire e ad insistere su quello che fino ad ora è stato un ‘matrimonio di interessi’. Una relazione che ha giovato, però, solo l’egoismo di Bossi.
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