Non servirà questo a ridare vita alle vittime dell’attentato di Boston, né a cancellare il dolore dei familiari. Eppure oggi nella città statunitense si respira un’aria nuova. Sul voto della gente c’è un sorriso smorzato dalla rabbia, ma che comunque lascia trapelare la soddisfazione di aver finalmente avuto giustizia. L’America non perdona e soprattutto non dimentica. E dopo aver paralizzato per una giornata Boston, è riuscita a catturare Dzhokar Tsarnaev, il 19enne ceceno considerato, insieme al fratello Tarmelan, ucciso ieri in un conflitto a fuoco con la polizia, l’attentatore della maratona.
Una notizia che tutti gli Usa hanno appreso grazie ad un tweet della polizia di Boston: “Catturato! La caccia è finita”, hanno comunicato le autorità alla cittadinanza che per un’intera giornata era stata invitata a rimanere a casa.
Un incubo che finisce e che fa esplodere la festa a Watertown, il sobborgo di Boston dove è stata condotta la caccia all’uomo. La popolazione è scesa in strada battendo le mani e acclamando la polizia che, nelle macchine con le sirene spiegate in segno di festa, lasciava il quartiere che per 24 ore era stato trasformato in un teatro di guerra. Anche per le strade di Boston la gente è finalmente uscita per celebrare la fine dell’incubo, scandendo lo slogan “U.S.A.”.
Tsarnaev è stato catturato in una barca parcheggiata dietro la propria casa dove si era nascosto. E’ stato un residente a trovarlo, ed a comunicare alla polizia che l’uomo era nascosto nella barca, coperto di sangue. Gli agenti sono intervenuti, c’è stato un nuovo conflitto a fuoco, e – dopo che il ragazzo non ha risposto all’offerta di resa dei negoziatori – è entrata in azione una squadra di Swat, le teste di cuoio, che l’hanno catturato. Ora è ricoverato in gravi condizioni.
Secondo la ricostruzione fornita dalla polizia di Boston dopo la cattura, la barca parcheggiata non era stata controllata perché si trovava fuori dal perimetro di ricerca che era stato stabilito. Il proprietario della barca, rimasto chiuso a casa tutto il giorno come ordinato dalla polizia, solo in serata si è accorto delle tracce di sangue che portavano alla barca coperta da un telone di plastica. Sollevatolo ha visto il ragazzo coperto di sangue, dalla ferite riportate evidentemente durante la sparatoria in cui è rimasto ucciso il fratello.
Il procuratore federale Carmen Ortiz ha detto che al momento dell’arresto non sono stati letti a Tsarnaev i suoi diritti, la famosa ‘Miranda’ che permette all’arrestato di rimanere in silenzio per evitare l’auto incriminazione, sfruttando un’eccezione alla legge permessa quando sono in gioco rischi per la sicurezza nazionale. La polizia intende poter interrogare Tsarnaev riguardo a possibili complici, e altri ordigni, prima di procedere con la “Miranda”.
Con la cattura dell’attentatore della maratona di Boston “abbiamo chiuso un importante capitolo di questa tragedia”, ha detto Barack Obama, subito dopo l’arresto, ma anche anche sottolineato che dell’intera vicenda rimangono ancora aperte molte domande e che le vittime “hanno il diritto alle risposte”.
“Ovviamente questa notte vi sono ancora molte domande senza risposta – ha affermato – tra queste: perché due giovani che sono cresciuti ed hanno studiato come parte della nostra comunità hanno scelto una violenza simile? Come hanno pianificato e portato a termine questi attacchi, ed hanno ricevuto degli aiuti?”.
Il presidente ha promesso che “capiremo quello che è successo, e indagheremo ogni possibile contatto che questi terroristi hanno avuto”. Ma ha anche esortato gli americani a mostrare tolleranza e a non affrettare un giudizio prima di avere tutti gli elementi e di rimanere fedeli a principi “di unità nella differenza che ci rendono forti”.