Massimo Cellino da cartellino rosso. Il presidente del Brescia, intervistato in Lega Calcio, va sopra le righe e parlando di Mario Balotelli si lascia sfuggire una battuta di pessimo gusto. “Cosa devo dirvi su di lui? E’ nero, ma sta lavorando per schiarirsi e ha molte difficoltà”, ha detto tra lo sconcerto generale. “Mario dà forse più peso ai social che ai suoi valori da sportivo. Non l’ho preso per gli abbonamenti. Sta diventando un punto di debolezza per sovra-esposizione”.
E’ un Cellino mai visto e sentito quello che spara a zero sul suo attaccante utilizzando parole discriminatorie.
“E’ giusto comunicare con la gente però forse Balotelli dà più peso ai social che ai suoi valori da sportivo. L’ho preso perché è un metro e 90, è un animale, ha ancora un’età per dire qualcosa nel calcio”. “Poteva essere un valore aggiunto, per sovraesposizione lo abbiamo fatto diventare un punto di debolezza”. Parole dure che faranno molto discutere.
“Nel calcio ci sono squadre che combattono e vincono, se pensiamo che un giocatore da solo possa vincere le partite, offenderemmo il calcio e la squadra – ha tuonato -. Altrimenti, giocheremmo uno contro undici”. “Grosso ha fatto un errore in conferenza stampa a parlare di lui e non della squadra – ha continuato -. Dobbiamo parlarne il meno possibile e spegnere questi social. Sono la bestia del 2000”. Cellino spiega che non ha acquistato SuperMario “per farmi pubblicità, ma perché può ancora dire qualcosa nel mondo del calcio. Quando sarà in condizione di farlo, se lo sarà, risponderà in campo. In quel momento tornerà ad essere un calciatore. Adesso però mi sembra un po’ lontano dall’esserlo”.
Il presidente del Brescia ha spiegato però di non sentirsi tradito da Balotelli, che dopo l’esclusione dalla sfida con la Roma per la scarsa intensità in allenamento, aveva liquidato le polemiche con un messaggio su Instagram. “L’ho preso sognando che fosse un valore aggiunto, ma non speravo assolutamente che fosse quello che doveva salvare la squadra. L’ho detto anche a lui – ha continuato il presidente -. E’ troppo facile scaricare le colpe solo su Balotelli e usarlo come capro espiatorio”. “E’ il motivo per cui ho cambiato allenatore – ha concluso Cellino, parlando anche dell’esonero di Corini -. Andava più aiutato lui che noi, forse all’inizio eravamo in grado di farlo ma ma adesso ci siamo indeboliti come squadra ed è più difficile”.
Infine sul qualche battuta sul futuro di Grosso. “Vediamo se riesce a diventare un mago – ha precisato il patron del Brescia -. Son vecchio in questo mestiere, non mi devo aspettare nulla. Devo pensare alle pagine finali, non a quelle che leggerò”. “Dobbiamo trovare la forma fisica e psicologica, poi arriveranno le vittorie”, ha concluso.