‘Domani inizierò il processo per il referendum, andrò in Parlamento proponendo che il popolo britannico decida il nostro futuro in Europa, attraverso un referendum dentro o fuori, giovedì 23 giugno’, ha annunciato il premier britannico, David Cameron dopo l’accordo raggiunto fra Londra e il resto dell’Unione Europea per scongiurare la Brexit. Il gabinetto ha convenuto che la posizione del governo sarà quella di raccomandare che la Gran Bretagna resti in un’Unione europea riformata, ha detto il premier britannico, e sono convinto che la Gran Bretagna sarà più forte in un’Unione riformata perché noi possiamo svolgere un ruolo guida in una delle organizzazioni più grandi del mondo dall’interno. Non dirò mai che il nostro Paese non potrebbe sopravvivere al di fuori dell’Europa, noi siamo la Gran Bretagna, noi possiamo raggiungere grandi cose, ma saremmo più sicuri in una Unione riformata, perché possiamo collaborare con i nostri partner europei per combattere contro il terrorismo e la criminalità transfrontaliera. Ci stiamo avvicinando ad una delle decisioni più grandi che questo Paese dovrà prendere in una vita, ovvero, se restare in una Ue riformata o andarsene. La scelta va al cuore del tipo di Paese che vogliamo essere ed il futuro che vogliamo per i nostri figli. Voglio essere chiaro perché lasciare l’Europa minaccerebbe la nostra sicurezza economica. Il nostro piano per l’Europa dà il meglio di entrambi i mondi, sottolineato dal nostro status speciale. Ma, ha aggiunto, il nostro status speciale significa anche che noi siamo fuori da quelle parti di Europa che non operano per noi. Ora la campagna referendaria inizierà su una domanda enorme, una delle più importanti che la nostra generazione ha davanti a sé. Spero che ci sarà un dibattito enorme nel Paese e io lo incoraggerò, ma alla fine spetta al popolo decidere, non ai politici. I singoli ministri del gabinetto avranno la libertà di fare campagna nella loro veste personale, secondo i propri desideri. Il ministro della Giustizia, Michael Gove, così come quello della Cultura, John Whittingdale, sono tra i membri del governo britannico che sarebbero a sostegno della Brexit. Tutti i ministri del gabinetto, riporta la Bbc, avrebbero infatti già annunciato la loro posizione riguardo il referendum sull’Unione europea che si terrà nel Paese. Insieme al premier britannico, David Cameron, a sostenere la permanenza nell’Ue sono, tra gli altri, il cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, il ministro dell’Interno, Theresa May, il ministro del Commercio e dell’Industria, Sajid Javid, il Segretario di Stato per il Galles, Stephen Crabb, ed il ministro della Salute, Jeremy Hunt. Favorevoli ad uscire dall’Ue sarebbero invece in sei. Oltre a Gove e Whittingdale, ci sarebbero anche il ministro delle Pensioni, Iain Duncan Smith, il presidente della Camera Chris Grayling, che in Gran Bretagna siede al governo, la responsabile del dicastero per l’Irlanda del Nord, Theresa Villiers, e Priti Patel responsabile per l’Occupazione.
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