Sarà riavviato venerdì 20, dopo il trionfo Tory alle elezioni britanniche, l’iter per la ratifica parlamentare a Westminster della legge sul recesso del Regno Unito dall’Ue (Withdrawal Bill), che include l’accordo di divorzio raggiunto da Boris Johnson con Bruxelles. Lo ha confermato Downing Street.
“Inizieremo il processo prima di Natale” come promesso, ha detto un portavoce. L’approvazione finale, scontata dati i nuovi rapporti di forza alla Camera dei Comuni, è poi prevista entro la scadenza del 31 gennaio 2020.
Il premier è oggi al lavoro a Downing Street sull’indicazione dei ministri, che dovrebbero per ora essere in gran parte confermati rispetto alla compagine pre voto e in attesa di un ampio rimpasto a Brexit formalizzata, a febbraio. Ma con qualche ritocco e la necessaria sostituzione di chi non è stato rieletto o non s’è ricandidato (nel Regno ministri e sottosegretari devono essere parlamentari) come la titolare del dicastero della Cultura, Nicky Morgan. In agenda anche un incontro a Westminster con il nuovo gruppo Tory alla Camera dei Comuni, forte ora di una maggioranza assoluta di 365 deputati su 650. Deputati, 109 dei quali volti nuovi, eletti in parte in collegi storicamente laburisti, che Johnson intende sollecitare ora a sostenere l’azione del governo per “mantenere le promesse”: anzitutto sull’attuazione della Brexit il 31 gennaio.