Briatore: ‘Con le discoteche chiuse falliranno 3000 imprese’

Il mondo della notte attendeva  speranzoso la riapertura delle discoteche. Diverse realtà amareggiate per  la mancata riapertura  che  comporta  il rischio che alcune attività economiche spariscano definitivamente causando la perdita  di  migliaia di posti di lavoro. 

Il presidente della Regione Emilia-Romagna si è  espresso a favore di una riapertura del settore, ma utilizzando il green pass per garantire la sicurezza. Su questo tema si esprime nella stessa direzione anche l’europarlamentare leghista Massimo Casanova, europarlamentare e membro della Commissione Turismo Ue, nonché proprietario del Villa Papeete a Milano Marittima: ‘La decisione sulle discoteche contenuta nell’ultimo decreto del governo rischia di aggiungere al danno la beffa. Non solo, infatti, sta mettendo un pietra tombale su migliaia di attività imprenditoriali, già pesantemente compromesse dal prolungato lockdown, ma non garantirà affatto l’auspicato contenimento del contagio poiché andrà a scontrarsi con le migliaia di situazioni abusive che stanno proliferando privatamente. Chiedo al Governo di produrre una riflessione aggiuntiva su questa questione e di guardare al settore come ad un alleato nella lotta al Covid, sancendo con esso un vero e proprio patto per la sicurezza che passi anche attraverso protocolli più rigorosi. E’ nostro interesse fare in modo che il sistema funzioni, garantendo la sicurezza degli clienti. Guai a far passare il messaggio che esiste una categoria di serie b, che può essere indifferentemente sacrificata e ammazzata’.

Casanova propone “l’accesso con green pass e il rispetto dei protocolli di sicurezza” che “garantirebbero maggiore sicurezza agli avventori,  al pari di qualsivoglia altra attività subordinata a certificato digitale che ha ottenuto disco verde”.

 

Salvini ne ha parlato a Rimini. E non ha deluso chi gli chiedeva se avrebbe appoggiato un ricorso dei gestori in sede legale contro la decisione di Palazzo Chigi. ‘Qualunque protesta facciano – ha risposto – avranno il nostro sostegno perché è razzismo nei confronti delle discoteche e dei giovani’.

Flavio Briatore è furioso contro le misure del governo Draghi sulle discoteche. ‘In molti mi avete chiesto perché non ho fatto commenti su Instagram riguardo la chiusura delle discoteche: ‘Non ho fatto commenti  all’attacco delle misure di Draghi   perché è una cosa assurda. Si era proposto di aver il green pass per chi entrava in discoteca, altrimenti il test molecolare qr code, per cui arrivavi con la tua applicazione, non capisco perché hanno deciso di chiudere.  La scelta provocherà effetti devastanti a livello economico, Vuol dire  che in Italia abbiamo 3mila aziende, 150mila addetti che non avranno il lavoro e più tutto quello che i locali generano: fornitori, chi ci vende alcolici, champagne. E’ una follia, potevamo avere le discoteche con un controllo di tranquillità, severo, invece diamo ai ragazzi un’altra batosta. Prima gli diciamo di vaccinarsi così possono andare in discoteca e poi gli diciamo che non possono. Dove andranno i ragazzi? Andranno dappertutto, sulle spiagge, siamo in estate, nelle case private, dove non ci sarà nessun controllo, per me è una cosa assurda, si dovevano aprire le discoteche in sicurezza’. 

 

 
 
 

 

 

Flavio Briatore considera risibili le misure del decreto sostegni. Una vera e propria elemosina: ‘Poi chi è vaccinato in Russia, America, Kiev non può entrare in Italia, ma chi a Parigi si, allora si decidano il vaccino serve o no, e il green pass? Comunque quella delle discoteche è assurda, i ragazzi invece di esser in un posto controllato con protocollo serio andranno in giro dappertutto, perché non pensate che andranno a dormire alle 10 di sera, per cui sarà un casino ma non c’è nessuno pratico che possa dire queste cose. Altre 3mila aziende che falliranno.. e poi si parla di recovery… con un cifra di 20milioni, che è il fatturato di due discoteche a Rimini… sono 3mila quindi prenderanno circa 500 euro ciascuno, una follia. E 150mila ragazzi quest’anno non lavoreranno. Continuiamo così, alé!’.

 

 

 

 

 

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