Brindisi. Attentato alla scuola Morvillo-Falcone: morta una 16ennee

Veronica Capodieci è ancora viva. Si trova in sala operatoria. Il direttore generale della Asl di Brindisi Paola Ciannamea ha fatto luce sulle notizie che parlavano della morte della giovane 16enne coinvolta nell’esplosione alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. “E’ già stata sottoposta ad intervento chirurgico toracico – ha detto – e ora stanno completando i chirurghi plastici”. La notizia della morte – che circolava con insistenza in città – era stata confermata ai giornalisti da un dirigente della polizia.

Per ora purtroppo solo Melissa Bassi non è riuscita a salvarsi dalla forte esplosione che questa mattina ha colpito l’istituto tecnico di Brindisi. Il bilancio purtroppo è ancora provvisorio: tre ragazze presentano ustioni su tutto il corpo, due delle quali in gravi condizioni e una probabilmente perderà gli arti inferiori, altre cinque persone colpite in maniera meno grave. Un drammatico bilancio di un ‘vile attentato’ compiuto davanti all’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Sociali ‘Francesca Laura Morvillo Falcone’ di Brindisi, che conta 600 alunni.

L’attentato voleva colpire la scuola e fare una strage di giovani innocenti. E chi ha architettato questo ‘vile atto’ ha raggiunto lo scopo. Secondo gli inquirenti l’obiettivo degli ordigni esplosi a Brindisi sarebbe stato proprio la scuola, l’istituto professionale Morvillo Falcone: gli ordigni rudimentali erano posizionati sul muretto perimetrale dell’istituto. Quando il gruppo di studentesse è passato per entrare, la deflagrazione le ha investite. Le tre bombole di gas, probabilmente collocate anche ad un timer, erano state collocate su un muretto vicino ad un cancello secondario della scuola Morvillo Falcone di Brindisi. L’esplosione ha coinvolto gli studenti appena scesi da un autobus urbano e stavano raggiungendo l’edificio scolastico

 

Tra le ipotesi accreditate la matrice mafiosa. Il 5 maggio  a Mesagne nella notte esplode la bomba che distrugge l’auto del presidente dell’antiracket Fabio Marini. Il 9 maggio l’operazione “Die Hard” della questura di Brindisi: 16 persone arrestate, presunti aderenti al clan di Mesagne, patria della Sacra Corona unita. E domani a Brindisi arriva la carovana della legalità.

 

Le reazioni. L’attentato di Brindisi è “un fatto anomalo e complesso che desta grande preoccupazione, oltre che grande dolore perché ha colpito giovani vite”. Lo ha detto a Sky il ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri. “Potremo dire qualcosa in più – ha aggiunto – quando avremo individuato uno o due filoni d’indagine”. “C’è un forte impegno. Lo stato c’è, ed è compatto e deciso”, precisa con forza il numero uno del Viminale. “Lunedì io sarò a Brindisi – ha proseguito in una intervista su Sky Tg24 – per un vertice con i magistrati, poi incontrerò i parlamentari brindisini e avrò una serie di incontri con la società civile”.

“E’ un attentato bestiale. Mi ha inviato sul posto il ministro dell’Interno Cancellieri e il Capo della Polizia Manganelli, ai quali riferirò immediatamente: vogliamo fare subito chiarezza e verità”. Il prefetto Francesco Cirillo, vicecapo della Polizia, inviato a Brindisi dopo l’attentato all”istituto professionale del quartiere Sant’Angelo intitolata a Francesca Morvillo e Giovanni Falcone. “C’è grande dolore per la morte della ragazza -aggiunge Cirillo- e per i feriti dell’esplosione. Gli studenti sono la speranza, non si può morire così”. Con il direttore centrale della Polizia Criminale, i vertici del Servizio Centrale Operativo, andranno immediatamente ad affiancare un pool di investigatori già  presenti sul posto.

“E’ stato fatto per uccidere: a quell’ora le ragazze entravano, proprio a quell’ora. Fosse accaduto alle 7,30 non ci sarebbe stata nessuna conseguenza”.  E’ lo sfogo di Angelo Rampino, il preside dell’Istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi dove stamani è avvenuta l’esplosione.

Sconvolto Mimmo Consales, da una settimana sindaco di Brindisi. “Sono troppe le coincidenze  perché il pensiero non corra subito ad un attentato mafioso di forte valenza simbolica: è stato colpito l’istituto intitolato alla moglie di Giovanni Falcone, a pochi giorni dal ventesimo anniversario della strage di Capaci, e nel giorno dell’arrivo a Brindisi della Carovana antimafia. E’ stata inoltre colpita la scuola, gli studenti, i giovani, proprio i giovani che dalla Sicilia alla Calabria alla Puglia hanno costituito l’elemento più forte di rifiuto della cultura mafiosa di guerra e di morte”.

La scuola Morvillo Falcone aveva vinto il primo premio della prima edizione del concorso sulla legalità. Lo ricorda il portale studentesco Universinet.it.

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