Si terrà oggi, di fronte al gip del tribunale di Lecce Ines Casciaro, l’udienza nel corso della quale potrebbe essere convalidato il fermo per Vantaggiato, l’imprenditore 68enne di Copertino (Lecce) che ha ammesso di essere il responsabile dell’attentato alla scuola di Brindisi nel quale è morta la studentessa sedicenne Melissa Bassi e altre cinque ragazze sono rimaste ferite in modo grave. Al processo sono presenti per l’accusa il sostituto procuratore della distrettuale antimafia salentina Guglielmo Cataldi e il pm della procura di Brindisi Milto De Nozza. Vantaggiato è difeso dall’avv.Franco Orlando ed è accusato di strage in concorso con altri per finalità di terrorismo.
Vantaggiato è sospettato già dal 4 giugno, ed è stato fermato nella notte tra il 6 e il 7 giugno. Ed infatti il 4 giugno, con decreto d’urgenza, la Procura aveva autorizzato l’intercettazione della sua utenza telefonica cellulare. I sospetti sono diventati ancora più concreti nella tarda mattinata di mercoledì 6 giugno quando gli investigatori si sono recati contemporaneamente nel deposito di carburanti dell’imprenditore e nella sua abitazione a Copertino (Le), dove si trovava la moglie. In quei frangenti, Vantaggiato telefonava alla moglie con l’intento di farla allontanare con una delle due macchine che l’uomo avrebbe utilizzato per la preparazione dell’attentato, tentativo non riuscito perché gli investigatori erano già arrivati a casa. La telefonata venne intercettata dagli inquirenti.
Pm, Vantaggiato ha complici. Racconta di aver agito da solo e lo ha ribadito in un lungo colloquio in carcere con il suo difensore di fiducia, l’imprenditore reo confesso dell’attentato alla scuola Morvillo – Falcone. Ma né questa sua dichiarazione, né il movente sul quale il iller tace, convincono gli inquirenti. Secondo i pm, infatti, uno o più complici probabilmente Vantaggiato li ha avuti e forse anche un committente. Lo scrivono gli stessi pubblici ministeri nel decreto di fermo firmato nei confronti dell’uomo dal procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta, dal sostituto procuratore della stessa Distrettuale antimafia Guglielmo Cataldi e dal pm della procura di Brindisi Milto De Nozza.