Ha resistito fino all’arrivo dei soccorsi. Nonostante ciò, non è sopravvissuto a lungo. E’ morto durante il trasporto in ospedale uno dei tre naufraghi che si trovavano a bordo dello yacht ‘Pepe e Sale’ di ventiquattro metri, che stamani è affondato nei pressi della diga di Punta Riso nel porto esterno di Brindisi. La vittima era il comandante dell’imbarcazione, un sessantenne italiano.Quando è stato recuperato dai vigili del fuoco a bordo di una motovedetta ad acqua, l’uomo si trovava in stato di incoscienza, tra i detriti del natante colato a picco. Le altre due persone, che erano con la vittima sullo scafo cabinato sono invece riuscite a raggiungere la riva, portandosi in salvo. Salvi, invece, gli altri due membri dell’equipaggio.
La Capitaneria di Porto di Brindisi ha ricevuto la richiesta di soccordso dello yacht verso le 6,30, segnalando un’improvvisa avaria dei motori e il conseguente stato di non governo dello yacht. La vicinanza alla costa (circa 400 metri) e le difficili condizioni meteo-marine (raffiche di vento fino a 25 nodi e ed onde alte fino a 6/7 metri) hanno determinato la deriva dell’unità con gravissimo pericolo per la vita dei tre membri dell’equipaggio. La Capitaneria di Porto di Brindisi ha attivato la macchina dei soccorsi inviando sul posto una motovedetta classe 800, un peschereccio in transito nelle vicinanze e un rimorchiatore del porto di Brindisi. Nonostante ciò, non hanno potuto impedire l’impatto con la costa e l’equipaggio, rendendosi conto della situazione, si è tuffato in mare per salvarsi.