Paris attack suspect, Salah Abdeslam's lawyer, Belgian, Sven Mary speaks to the press after a meeting with his client at the Federal Police building in Brussels, Belgium, 19 March 2016 stating that Salah Abdeslam will oppose his extradition to France. ANSA/STEPHANIE LECOCQ

Bruxelles: ‘Salah Abdeslam accetta l’estradizione’

Salah Abdeslam accetta l’estradizione e vuole tornare in Francia il più presto possibile, dice il suo avvocato Sven Mary, secondo quanto riportano i media internazionali. L’avvocato è stato aggredito da uno sconosciuto, che lo accusava di difendere un terrorista. Il legale, che ha avuto la meglio sullo sconosciuto, ha comunque deciso di chiudere il proprio ufficio per salvaguardare i suoi collaboratori. Dagli attentati di Bruxelles Salah è rimasto muto, dice la stessa, davanti agli inquirenti. La Mary lo dice ai media fuori dalla Camera di Consiglio di Bruxelles che oggi deve confermare l’arresto di Salah: ‘Penso che voleva prima vedermi, perché ha avuto la visita degli inquirenti martedì e voleva prima vedermi’. Gli attacchi di Bruxelles erano pianificati per il giorno di Pasquetta, ma sono stati anticipati a causa dell’arresto di Salah Abdeslam. Arriva la notizia che uno degli attentatori, Ibrahim Bakraoui, sarebbe stato già fermato in Turchia e segnalato ma rilasciato dal Belgio. A rivelarlo lo stesso presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Un altro degli attentatori, Naijim Laachraoui, è stato invece identificato attraverso il dna e si tratta dell’artificiere della strage di Parigi. L’Isis ha addestrato e inviato in Europa centinaia di combattenti per attacchi nel Continente e si tratta di cellule interconnesse come quelle di Parigi e Bruxelles con l’ordine di scegliere i luoghi, i tempi e i metodi di attacco. Sarebbero sparsi tra Germania, Gran Bretagna, Italia, Danimarca e Svezia gli elementi della cellula dell’Isis che ha compiuto gli attacchi di Parigi, che fa parte dell’esercito di 400 jihadisti che lo Stato islamico ha inviato in Europa per compiere attacchi. Un secondo uomo si trovava con Khalid El Bakraoui, il kamikaze che si è fatto esplodere nella metropolitana di Bruxelles, causando la morte di 20 persone. L’uomo, s’apprende, è stato ripreso dalla telecamera di sorveglianza mentre trasportava una grossa borsa. La sua identità, al momento, rimane sconosciuta e non è noto se sia morto nell’attentato o se sia in fuga. Scuole e negozi aperti ma trasporti, soprattutto la metro, funzioneranno ancora a singhiozzo a Bruxelles, due giorni dopo gli attentati. La società dei trasporti fa sapere che i mezzi in superficie, cioè bus e tram, funzioneranno quasi tutti, mentre la metro eseguirà un orario ridotto (7-18.30) e molte linee e stazioni continuano ad essere chiuse. Anche alcune stazioni ferroviarie, non principali, restano chiuse. Il traffico di auto in città è abbastanza denso, perché in molti hanno rinunciato a usare i trasporti pubblici per spostarsi. Si e aggravato il bilancio delle stragi di Bruxelles. Sale a 32 il numero dei morti dopo il ritrovamento di un altro cadavere all’aeroporto, e 300 feriti, 61 in terapia intensiva. Tra i morti con ogni probabilità c’è anche un’italiana, come ha reso noto la Farnesina. Potrebbe trattarsi di Patricia Rizzo, un’impiegata presso un’agenzia della Commissione Ue. I familiari sono assistiti dall’ambasciata per il riconoscimento.  Nella capitale belga intanto si mantiene lo stato di allerta massimo. All’aeroporto di Charleroi, il secondo scalo della città, c’è stato un falso allarme bomba, con le forze di sicurezza che hanno circondato un’auto sospetta. A Bruxelles le scuole hanno aperto regolarmente, la maggior parte dei trasporti pubblici funziona mentre l’aeroporto è ancora chiuso e lo sarà anche domani. La presidenza di turno olandese dell’Unione europea sta lavorando ad una possibile convocazione domani di una riunione straordinaria dei ministri dell’Interno dedicata all’emergenza terrorismo, mentre il Dipartimento di stato americano ha emesso un ‘travel warning’, invitando i cittadini americani a non viaggiare verso e attraverso l’Europa dopo gli attacchi di Bruxelles, e indicando l’esistenza di una minaccia ‘a breve termine’ di possibili nuovi attentati. Gli Stati Uniti invitano anche l’Europa ad accelerare gli sforzi contro l’Isis: ‘L’Europa deve accelerare, come hanno fatto gli Usa, i suoi sforzi contro l’Isis e unirsi agli Stati Uniti in questa battaglia’, ha detto il capo del Pentagono Ash Carter alla Cnn.  Sono quattro, come è noto, i terroristi coinvolti negli attentati di Bruxelles. Tre sono morti da kamikaze, il quarto, l’uomo con il cappello nella foto diffusa dalla polizia, è in fuga. Il procuratore federale belga Frederic Van Leuw ha aggiunto altri tasselli per ricostruire gli attentati che hanno colpito Bruxelles. Dei tre kamikaze, solo due sono stati identificati. Si tratta dei fratelli Bakraoui: ‘Ibrahim, che si è fatto esplodere all’aeroporto Zaventem, e Khalid, che invece si è ucciso nella metropolitana a Maelbeek’. Né il secondo kamikaze dell’aeroporto, né l’uomo in fuga sono stati identificati. Khalid, nato a Bruxelles e di nazionalità belga, si è fatto esplodere nel secondo vagone di un treno che proveniva dalla stazione di Schuman (che serve le sedi della Commissione e del Consiglio europei, nonché di altre grandi istituzioni e media) in direzione della stazione di Arts-Loi. Secondo la tv francese Tf1in un pc trovato nel covo dei terroristi ci sarebbe stato un testamento audio con cui i due fratelli kamikaze Khalid e Ibrahim Bakraoui annunciano di voler agire ‘per vendicare l’arresto di Salah Abdeslam’.  Ibrahim, nel suo ‘testamento’, contenuto in un computer ritrovato in un cestino,   ha scritto di doversi muovere in fretta, non saper che fare, non sentirsi più sicuro e di non voler rischiare di ritrovarsi in una cella vicina alla sua, probabilmente Salah Abdeslam, uno dei responsabili degli attentati di Parigi. I fratelli Bakraoui avevano pesanti precedenti penali, non legati però al terrorismo. Il covo dei terroristi, come è noto, è stato ritrovato nella zona di Schaerbeek, grazie al tassista che ha portato i tre all’aeroporto di Zaventem. L’uomo era rimasto sorpreso che non gli avessero lasciato toccare le loro valigie. Nell’appartamento perquisito è stato trovato un arsenale per confezionare ordigni esplosivi, soprattutto 15 kg di esplosivo di tipo Tatp, confezionato con prodotti chimici di facile reperibilità, che è lo stesso utilizzato negli attentati di Parigi.

Cocis

 

Le telecamere di sorveglianza dell'aeroporto di Zaventem avrebbero ripreso le immagini di almeno due presunti attentatori nello scalo. Lo afferma la Derniere Heure, che pubblica un'immagine di giovani con delle valigie sui carrelli.

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